Si infrange tristemente il grande sogno di Cantù e dei suoi tifosi di vedere realizzato il nuovo palazzetto, progetto partito addirittura dagli anni 80′ e ciclicamente sempre naufragato tra polemiche, sprechi e ritardi. Secondo quanto riportato da “Il Giorno“, il comune è pronto a fare causa alla PalaSport Cantù SSD, società legata al gruppo costruttore Turra, incaricato di completare la costruzione del Palazzetto di Corso Europa dopo aver vinto la gara di appalto, ma che non è mai riuscito a portare a compimento l’opera.
Il cantiere infatti è rimasto abbandonato per mesi, nonostante la consegna dei lavori era prevista per giugno 2013: il comune ha prorogato i tempi per aiutare la ditta bresciana, ma nulla è servito perchè l’iter di costruzione era ormai definitivamente fermo, a causa di una crisi e di un insolvenza che non ha sostenuto il completamento di un opera costata ben 56 milioni di euro. Il comune di Cantù però ci vuol vedere chiaro, memore dello storico “PalaBabele“, palazzetto simbolo dello spreco e dell’inadeguatezza, costato 18 miliardi di lire e finanziato dal Coni in occasione dei mondiali del 1990 e rimasto abbandonato fino alla demolizione che doveva fare spazio al nuovo palazzetto, che però ha compiuto lo stesso percorso del suo precedente.
Il sindaco Bizzozero vuole infatti chiedere al tribunale di Como l’accertamento della risoluzione del contratto di project financing, per quantificare i danni da richiedere alla società Palasport Cantù SSD. Danni materiali e di immagini importanti, visto che il Palazzetto è stato foraggiato e incoraggiato anche dalle istituzioni, con la Lega Nord in primis a giocarsi i voti delle amministrative; il risultato è stato per mesi una cattedrale nel deserta senza l’ombra di un operaio nè di una gru, e nemmeno il subentro di una grande ditta edile emiliana ha salvato la triste situazione.
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