Inizia con una vittoria la seconda esperienza di coach Sacripanti alla Pallacanestro Cantù: “Devo dire intanto che per me è stata un’emozione forte tornare ad allenare su questa panchina. E’stata una sensazione notevole e devo ringraziare anche i tifosi per il coro perché aspettare questo match non è stato semplice.
Sono contento per più cose: abbiamo vinto in condizioni non facili, con Cusin che non poteva giocare e Uter, che si è allenato pochissimo per questo dolore alla caviglia, che è partito subito con due falli. Nel primo tempo eravamo onestamente rimaneggiati. Sono felice che quello che ho detto all’intervallo alla squadra, ossia di rientrare per dare una spallata al match, sia avvenuto. Siamo stati molto più solidi aiutati anche dal fatto di avere un cinque in campo. Credo che la partita non sia mai stata in discussione e siamo stati bravi a costruirci il vantaggio minuto dopo minuto”.
“Chiaramente – ha aggiunto il coach canturino – ho anche qualche considerazione negativa su quello che è successo in campo. Non possiamo sul +15, dopo uno sfondamento, prendere un tecnico, non possiamo fare falli stupidi o farci fregare dalla pressione a tutto campo. Questi errori ci sono costati dei punti. In casa nostra dovevamo provare a vincere con uno scarto maggiore, pur tenendo conto dell’atletismo e della bravura di Pistoia. Dovevamo avere più cattiveria e killer instinct. Faccio comunque i complimenti a Paolo Moretti perché affrontare la Giorgio Tesi Group non è facile”.
Il coach della Giorgio Tesi Group commenta così la sconfitta della sua formazione alla Mapooro Arena: “Prima della gara con Cantù mi sono prefisso l’obiettivo di riuscire a capire quanto la mia squadra fosse competitiva e cosa manca per esserlo ancora di più in questo campionato. Stasera credo di aver trovato la risposta: la parola chiave deve essere continuità, perché durante il match ci siamo spenti e riaccesi troppo spesso. I nostri momenti migliori li abbiamo avuti all’inizio dell’incontro, ma non siamo comunque riusciti a capitalizzare quanto potevamo. La squadra ha cominciato a commettere troppi errori, e hanno pesato molto le palle perse”.
“Dopo l’intervallo – ha continuato il coach toscano – probabilmente non sono riuscito a ricaricare abbastanza le pile emotive dei miei giocatori, che si sono scontrati anche con l’impatto fisico di Uter. I nostri numeri 3, Washington e Cortese, oggi hanno fatto molta fatica e non sono riusciti ad esprimere il loro potenziale. Non sono comunque preoccupato, perché avevo già messo in conto che l’impatto emotivo con Cantù e il suo campo avrebbe giocato un ruolo decisivo questa sera. Ora chiedo ai miei ragazzi di continuare a lavorare, e imparare a non commettere un errore dietro l’altro, ma ad inserire una giocata positiva dopo uno sbaglio”.
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