La sesta giornata di ritorno della Beko SerieA vede opposti sul parquet del PalaDelMauro i padroni di casa della Sidigas Avellino (5-14) alla FoxTown Cantù (13-7), in un match delicato per le ambizioni di entrambe le squadre. La formazione irpina è alle prese con una stagione tormentata, sia in campo, con un roster che ha subito numerosi aggiustamenti, che in panchina con la successione di tre allenatori (a Valli è succeduto Tucci per un interregno durato fino all’arrivo di coach Pancotto a metà Gennaio).
Il trend in campionato – i verdi arrivano dalla vittoria interna 93-81 contro Cremona, mentre hanno visto rinviare per neve la trasferta di Bologna di Domenica scorsa. In precedenza era arrivata la bastonatura del Forum (108-57), preceduta dalla quasi impresa casalinga contro la capolista Varese, salvatasi per il rotto della cuffia in Irpinia, 82-83 in overtime. Cantù spera di aver chiuso il momento negativo con il successo nel derby con la Cimberio, ma è ragionevole pensare che l’adattamento al nuovo assetto richieda ancora un periodo di rodaggio. Di fatto la squadra di Trinchieri, che Domenica riprenderà il suo posto in panchina, viene da due sconfitte consecutive in trasferta contro squadre di seconda fascia (Venezia e Brindisi), maturate per mancanza di lucidità nei minuti finali e la solidità on the road, soprattutto contro avversarie medio piccole, è ciò che serve per consolidare la classifica.
Le squadre – La Sidigas detiene il poco invidiabile primato di peggior difesa della serie A, subisce 86.6 punti a partita concedendo agli avversari il 51.2% con il 42.8% da tre. Sull’altro lato del campo gli irpini producono 77.5 punti a sera, col 46.2% complessivo e il 34.5 da tre su una media di 20.2 tentativi a partita. Nel roster a porte girevoli della Scandone, una delle costanti è certamente il talento di Jeremy Richardson (13.1 ppg col 48.8% da tre – 2° in Serie A – e 3.3 rimbalzi). L’attenzione dell’ultimo mese è però puntata sul colpo Jaka Lakovic, 3 volte a referto con 12.5ppg e 6 assist a sera (anche 5 perse però) e sul ritorno di Taquan Dean (11.7 ppg in 9 partite), 15 e 9 rimbalzi nell’ultima uscita interna contro la Vanoli. Sotto canestro Pancotto schiera il bulgaro classe ’86 Ivan Kaloyan (12.4 ppg più 8 rimbalzi), arrivato prima di Natale, insieme alla vecchia conoscenza del campionato italiano Brandon Brown, all’esordio al posto dell’infortunato Linton Johnson out almeno un mese. Dalla panchina Hunter, alla terza uscita in biancoverde, e Spinelli (6.7 ppg più 2.7 assist) cambiano gli esterni, mentre Nikola Dragovic (9.3 ppg più 4.8 rimbalzi e il 39.8% da tre) è sostanzialmente l’unico 4 in grado di allargare il campo, con il giovane Biligha ad allungare le rotazioni.
Cantù ruota sempre di più intorno a Pietro Aradori (12.9 ppg col 63.8% da due), consacrato leader dalla W con Varese (20 pti e 10 falli subiti), ma sono Tabu (11 ppg e 4.1assist) e un Leunen (7.5 ppg più 2.6assist) – “silenzioso” ma imprescindibile – a mettere fosforo nella filosofia di gioco biancoblu. Il ritorno col botto di Tyus contro Varese (7 con 11 rimbalzi e 3 stoppate) in alternanza con un buon Cusin (10 più 6 rimbalzi) ha risollevato le quotazioni del reparto lunghi di Trinchieri, che, fuori Scekic per l’ennesimo infortunio, con Brooks (8.8 ppg più 5.4 rimbalzi) e Mancinelli può esplorare quintetti estremamente versatili in funzione delle esigenze tattiche. Sempre in stand-by la questione playmaker, dove la cessione di Anderson, destinazione Verona, non pare più così scontata. Sarà ancora l’ex-Richmond a cambiare Tabu contro la Sidigas, in attesa di capire cosa farà la società con Smith, più adatto ad un ruolo da combo, ma le cui condizioni lasciano per ora irrisolta la questione. Attenzione anche a Mazzarino (6.7 ppg, 43.1% da tre), potenzialmente pericoloso contro una squadra piccola e non famosa per la propria difesa come la Scandone.
Le chiavi tattiche – Per Cantù sarà fondamentale imporre il controllo del ritmo e il proprio tonnellaggio superiore ad una Sidigas che punta invece sulla transizione e su quintetti piccoli. Pancotto può schierare due lunghi interni (ma Brown è all’esordio), ma conta sul solo Dragovic come lungo perimetrale. Probabile il ricorso a quintetti con 4 esterni, cui Cantù può opporre il peso delle proprie ali, che ha spostato verso il pitturato il baricentro tecnico della squadra di Trinchieri. Curiosità per monitorare il ricorso alla zona, mossa vincente quanto pressoché inedita per le abitudini brianzole, nel derby.
Le dichiarazioni – L’analisi di Trinchieri parte dalla vittoria contro la Cimberio: «Siamo una formazione grande come taglia fisica, pesante, forte, ma non veloce. Con Varese siamo stati capaci di giocare una gara sui nostri binari dove il fisico ha avuto un vantaggio sulla rapidità di Banks o sul dinamismo di Ere. Questo è quello che dobbiamo fare in tutte le partite e sono due le componenti chiave: intensità e continuità di rendimento fisico, tecnico e soprattutto mentale. Non è semplice perché una squadra grossa non ha mai scorciatoie e non può delegare a un giocatore la risoluzione di un problema, ma ha sempre bisogno di un sistema. Stiamo lavorando sulla continuità nell’applicare il nostro sistema che stiamo modificando in maniera radicale.» «Il ritardo in classifica? – prosegue il coach – Riducendosi il numero di partite da giocare diminuisce anche il numero di occasioni per recuperare. Dobbiamo affrontare la Scandone consci di avere battuto Varese per disputare una partita con la stessa attenzione e il medesimo controllo tecnico. La Sidigas ha cambiato tantissimo, ha ingaggiato un gran giocatore come Lakovic, ha Richardson che è un elemento di notevole talento tecnico e si è riportata a casa il “figliol prodigo” Taquan Dean che ha messo in mostra la sua miglior pallacanestro proprio ad Avellino. Con tutto il rispetto per gli avversari però la nostra squadra, essendo differente dalle altre, deve concentrarsi su sé stessa perché tutto dipende dalla nostra capacità di riuscire a imporre un ritmo e un sistema di gioco.»
«Una sfida di vera durezza mentale, fisica e tecnica che riveste un aspetto fondamentale – apre coach Pancotto – Affrontiamo un team di Eurolega, con tanti mismatch a nostro sfavore e dobbiamo mettere l’orgoglio oltre queste difficoltà. In difesa dobbiamo lavorare bene nell’uno contro uno, per evitare di far scattare rotazioni, mentre in attacco bisogna scavalcare la loro fisicità e per riuscirci dobbiamo conquistare punti in contropiede, andare forte a rimbalzo in attacco. Non credo ad un presunto momento ‘no’ di Cantù perché so per certo, che squadre come questa sanno attraversare qualsiasi tipo di momento. Preferisco pensare a come stiamo noi e a dare il tutto per tutto da qui alla fine.» «Mancinelli? Hanno tanti giocatori che possono essere pericolosi. Mancinelli gli ha dato un gioco interno più spiccato, creando sia soluzioni per se che per i compagni. Cosa mi aspetto da Brown? Quello che può darmi: gli ho detto di essere se stesso e di aiutare la squadra per quello che può.»
I precedenti – Sono 27 gli incontri negli annali tra Cantù e Avellino, con i brianzoli vittoriosi in 22 occasioni, 10 delle quali in terra Irpina. All’andata si impose la FoxTown 79-67 con Tyus (17) e Leunen (16) sugli scudi, mentre Trinchieri è imbattuto in carriera contro la Scandone. Arbitri dell’incontro (ore 18.15 diretta DTT Tele7Laghi) i signori Chiari, Sahin e Caiazza.
Stefano Mocerino
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