Cantù ancora nel mirino dei “guai”? Non per via direttissima (non per colpa sua), ma sembrerebbe proprio di sì, dato che il patron Gerasimenko sembrerebbe ancora immerso (ancora perché poco più di un anno fa, nel mese di maggio, sempre i media russi avevano parlato di un suo arresto con accusa di frode, ndr) in problematiche tali da parlare di un suo arresto.
Non c’è ancora notizia ufficiale, a parlare dell’argomento solo il quotidiano The Kommersant e il sito russo nevnov.ru. La corte distrettuale di Mosca avrebbe condannato in contumacia il proprietario di Volgorgrad Steel Works, “Ottobre Rosso”, riassunto Gerasimenko appunto, per il coinvolgimento, ma altri dettagli non ci sono, «nel caso di appropriazione indebita del credito VTB per l’ importo di 65milioni di dollari». Il credito è quello emesso nel biennio 2007/2009 per ricostruire il capitale. Lo scenario che si è apre è notevole: sempre come riporta il sito, gli avvocati di Gerasimenko dovranno dimostrare l’innocenza del loro cliente per evitare di far comparire il suo nome dell’elenco dei ricercati internazionali dell’Interpol e la conseguente estradizione richiesta dalla procura generale. E se Gerasimenko è coinvolto, un pensiero va anche alla squadra lombarda, visto che in buona parte porta il suo nome, così come l’altra squadra di sua proprietà, il Volgograd. Altro elemento importante, sembrerebbe che proprio il patron abbia dichiarato la sua serenità con tutti i documenti necessari inviati al tribunale. Saranno soltanto le ricerche delle forze dell’ordine a decretare quale sia la reale verità: parlando da egoisti l’auspicio è che tutto possa concludersi al meglio per consentire a un club di continuare a essere riconosciuti per i suoi pregi, o anche difetti, ma che non vadano oltre il mondo sportivo.
