Cantù è troppo squadra, Cremona ci prova prima di essere travolta. VitaSnella-Vanoli in Count Down
Dura solo un quarto la resistenza che la Vanoli di coach Pancotto riesce ad opporre ad una Cantù travolgente, che produce una prova di forza per testare la propria condizione, in netta crescita dopo la batosta della Coppa Italia e la beffarda eliminazione in Eurocup. Con Ragland in testa VitaSnella manda cinque uomini in doppia cifra e domina con la difesa nei quarti centrali (16 perse forzate agli avversari contro le proprie economiche 10) e il tiro perimetrale, non lasciando scampo a una Cremona retta solo dal duo Usa Jackson-Rich.
In Count Down ecco i numeri principali del match:
10 come gli uomini a segno per Cantù, dai 2 punti di Jones e Marconato ai 19 di Ragland (solo Rullo non trova la via del canestro). Sacripanti ruota l’intero roster gestendo il minutaggio e le energie dei propri titolari (e con un occhio sacrosanto alla classifica dell’impiego di italiani) pescando molto dalla panchina, fattore non secondario nel rush finale verso i play off.
9 come le triple di Cantù su 11 tentativi in un primo tempo devastante per precisione dalla distanza (10/19 alla fine dai 6.75). Il tiro dall’arco si conferma l’arma principale per i biancoblu, che mettono in sicurezza la partita dopo 20′, limitandosi a gestire il +22 dell’intervallo nel resto dell’incontro.
8 come i canestri dal campo di Jarrius Jackson (21 e 3 assist) e Jason Rich (17 con 5 reb e 4 assist). I due esterni Usa aggrediscono il match all’inizio con il loro atletismo, ma alla lunga le contromisure della difesa canturina – ottime le letture sui pick’n’roll – ne contengono l’impatto, isolandoli dal resto della squadra.
7 come i soli tiri liberi guadagnati da Cremona in 40′ (oltretutto solo 4 a segno). In un match a bassa intensità di contatti la bilancia dell’energia messa in campo pende dalla parte di una Cantù eccellente nelle chiusure a centro area, condizione fondamentale per innestare il turbo nel secondo periodo e chiudere la pratica.
6 assist con 11/18 dal campo e 0 perse per un 32 complessivo di valutazione: sono le cifre di squadra del primo quartoVanoli, che spaventa Cantù con un avvio veemente (5-13 dopo 4′). Per 10′ i cremonesi tengono la testa avanti prima della sfuriata VitaSnella, ma quanto fatto vedere nel primo parziale lascia ben sperare per raggiungere l’agognata salvezza, che passa per gli scontri diretti con Pesaro e Montegranaro.
5 come gli assist di un Gentile (14, 3/4 da tre) che nel secondo quarto dà la scossa a una Cantù sonnacchiosa, specialmente in difesa. Le sue tre triple nel breve volgere di una manciata di possessi aprono il solco tra le due squadre, da lì in poi i brianzoli non si volteranno più indietro.
4 assist anche per Pietro Aradori, con 6 rimbalzi e 13 punti (5/7 dal campo), in una “giornata in ufficio” nella quale il bresciano firma comunque la valutazione più alta dei suoi (21) in soli 23′ sul parquet.
3 come le triple di un Joe Ragland (19, 8/13 dal campo) in versione attaccante puro, che alterna tiro dalla lunga a penetrazioni fulminanti. La sua uscita dal time out di Sacripanti dopo il –8 iniziale è il segno del cambio di inerzia in un primo quarto che per Cantù rischiava di complicarsi.
2 come i canestri dal campo dell’intero secondo quarto Vanoli, per un devastante 27-4 che chiude ogni discorso, cancellando quanto di buono fatto nei primi 10′. Quando Cantù stringe le viti in difesa per Cremona si fa notte, il 2/14 al tiro con 4 perse e –6 nella valutazione di squadra compromettono quanto resta del match.
1 stoppata a testa, entrambe da highlight, per Cusin – che “posterizza” Spraljia lanciato in contropiede – e Uter, che respinge in tribuna il lay up di Rich. Più in generale i centri di Sacripanti (11 più 5 reb per entrambi) svolgono un eccellente lavoro di chiusura sul pick’n’roll, anche quando Pancotto gioca la carta Spralja (8, 2/4 da tre) da numero 5 per allargare il campo, portandoli spesso lontano da canestro.
0 come i punti e la valutazione di Ben Woodside (0/5 dal campo e 3 assist in 37′). Il play da North Dakota State prova a reggere da solo il carico della regia, ma quando la difesa dei padroni di casa sale di colpi perde lucidità, fallendo anche i tiri aperti dal perimetro (0/4) che gli passano per le mani. Il ritorno di Brian Chase, che ieri ha potuto riassaggiare il clima partita (3pti in 14′) dopo il lungo infortunio, gioca un ruolo fondamentale per Pancotto in ottica salvezza.
Stefano Mocerino
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