Va in scena Domenica sera, nella cornice di una Mapooro Arena esaurita in ogni ordine di posti, la prima sfida stagionale di quella che si può considerare come la rivalità più accesa e di alto livello delle ultime stagioni.
Cantù e Siena incrociano i ferri nel match clou della 7^ di andata in serie A, testando la rispettiva condizione ed i rapporti di forza in una stagione che si sta confermando quanto mai equilibrata e priva di padroni.
Qui Cantù: la squadra di Pino Sacripanti arriva sulla scorta dei successi in Eurocup (record perfetto finora con sei vittorie su sei) e del buon avvio in campionato (4v-2p), appena offuscato dalla sconfitta della scorsa settimana in quel di Cremona, figlia di un primo tempo sciagurato in cui Cantù concesse 64 punti con 11/17 da tre agli avversari. I brianzoli, che celebrano l’ingresso del nuovo marchio Acqua Vitasnella (sponsorizzazione triennale, gran colpo in termini societari), sono reduci dal successo di Mercoledì in Germania contro gli Artland Dragons con un Aradori stellare (29pti con 7/9 da tre) e si presentano al completo. Il pacchetto esterni è il punto di forza della squadra, guidato da quel Joe Ragland, (17.3ppg col 50% da tre e 4.2 assist) che sta impressionando per le proprie doti di leadership e per la capacità di segnare in proprio come di mettere in ritmo i compagni. Michael Jenkins è l’elemento più versatile a disposizione dei biancoblu, capace di grandi bottini quando serve (oltre i 20 di media nei due match senza Aradori), ma che può assicurare difesa contro tutti gli esterni avversari grazie ad uno chassis che combina forza e atletismo. A equilibrare l’organizzazione di gioco canturina, l’inamovibile Maarty Leunen (6.5ppg, che salgono a 9.7 in Eurocup, con 5.8 reb e 2.8 assist), point forward a tutti gli effetti oltre che tiratore micidiale. Sotto canestro Cusin e Uter si dividono i minuti da 5, col giamaicano spesso in campo nei finali di partita nelle ultime uscite. La panchina è il punto più questionabile finora, dove il solo Stefano Gentile (10.2ppg col 46% da tre e 2.3 assist) è riuscito fin qui a dare un contributo significativo, mentre il trio Abass, Rullo e Jones spesso non riesce ad assicurare la stessa intensità dei titolari.
“Per la prima volta affrontiamo una squadra di una fisicità decisamente superiore alla nostra – apre Sacripanti presentando la partita – I toscani sono davvero bravi a livello difensivo nel chiudere l’area e nel recuperare sempre sulle situazioni di vantaggio che l’altra formazione crea. Sono la compagine più intensa del campionato e sono in crescita. Per noi è un test molto importante perché ci può far capire a che punto siamo e cosa possiamo fare contro una squadra così forte, organizzata, ben allenata e con un taglio fisico e un atletismo maggiori rispetto a quelli che normalmente si incontrano. Siena – prosegue il coach – ha un grande atletismo nel toglierti le linee di passaggio, nel chiudere tutte le penetrazioni con cinque uomini, nell’occupare gli spazi senza lasciarti mai una circolazione di palla facile. In ogni ruolo la Montepaschi ci sovrasta fisicamente con esterni come Green, Hackett, Carter e una coppia di lunghi come quella formata da Ress e Hunter. Dovremo essere bravi ad avere pazienza, a fare un passaggio in più, a subire break negativi minori, a giocare contro i loro cambi difensivi. Dovremo mostrare una pallacanestro che non è solo istinto e talento, ma anche grande raziocinio.”
Qui Siena: la Montepaschi arriva alla sfida del Pianella sull’onda del rammarico per la sconfitta all’ultimo tiro di Giovedì ad Istanbul, ma conscia dei progressi fatti dall’inizio della stagione. In campionato gli uomini di Crespi, scontato il passo falso di Reggio Emilia alla 2^ giornata, procedono spediti (scarto medio di +18 nelle 5 vittorie) e possono imporre quella fisicità ed atletismo, che sembrano far loro difetto in Europa, dove sono meno attrezzati da questo punto di vista rispetto alle concorrenti, specie sotto canestro. Daniel Hackett (10ppg con 4.5 reb e 4.8 assist) è il leader indiscusso, in netta crescita in Eurolega (14.3ppg con addirittura 7.8 falli subiti a match), dalle cui mani passano buona parte dei palloni decisivi per i biancoverdi. Al suo fianco sul perimetro, Erick Green (7 ppg col 41.7% da tre), rookie da Virginia Tech, e Josh Carter (13.5ppg con un irreale 62% dall’arco, primo in serie A) completano un trio atletico e talentuoso, al netto di un tasso di esperienza minore rispetto al recente passato senese. Coppia di lunghi titolari che vede Thomas Ress (6.2ppg col 41.7 da tre) da 4 (interessante il suo matchup con Leunen), accanto al centro ex Sassari Othello Hunter (7.7ppg, 5.5reb) incaricato di presidiare il pitturato. Panchina meno profonda rispetto al recente passato, ma qualitativa negli esterni con Taylor Rochestie (7.5ppg con 3 assist) e Jeff Viggiano (9 ppg sfiorando il 70% da due), protagonista dell’unica vittoria europea mensanina col buzzer beater in quel di Malaga, mentre Cournooh aggiunge impatto fisico, specie in difesa. Rotazioni dei lunghi, rese complicate dall’assenza prolungata di Spencer Nelson, affidate all’ex canturino Ben Ortner. che viaggia a 6 punti e 3 rimbalzi in 14′ di media sul parquet.
“Da Istanbul a Cantù, una doppia trasferta per aggiungere memoria al nostro gruppo – le parole di coach Crespi alla vigilia – La squadra di Sacripanti gioca convinta il suo basket fatto di accelerazioni partendo dalla difesa con quattro grandi realizzatori negli esterni e aggiungendo come playmaker a metà campo le mani di Leunen e l’energia di qualità di Cusin e Uter. Primo nostro obiettivo sarà quello di giocare con equilibrio in attacco, muovendo il pallone ed essendo aggressivi con tutti i giocatori”.
Le chiavi tattiche: le due squadre si somigliano parecchio statisticamente per quanto riguarda la produzione offensiva. Cantù manda a referto 82.7 punti a partite contro gli 82 di Siena su un numero di possessi sostanzialmente identico. La squadra di Crespi è però la più efficiente in termini di rapporto assist/perse (15.8/13) mentre i brianzoli devono ancora sistemare il dato delle palle sprecate (15.8 a fronte di 15.7 assist a sera). Sulla carta Cantù va meglio a rimbalzo (35.2 contro i 31.8 di Siena), ma i biancoblu hanno spesso concesso troppo sotto il proprio tabellone (11.3 rimbalzi offensivi concessi). La vera differenza però, lo si evince anche dalla dichiarazioni degli allenatori, la farà l’intensità che le squadre metteranno in campo: chi riuscirà a mantenerla costante per 40′ porterà a casa con ogni probabilità il match.
I precedenti e gli ex: nella lunghissima lista di precedenti guida Siena 48-36, ma Cantù ha vinto 21 dei 37 match giocati in casa. Spicca la lunga lista di recenti Finali (due di Coppa Italia, due di Supercoppa più la Finale scudetto 2011), con Cantù unica squadra capace di battere la Mensana nell’atto conclusivo di una manifestazione (la Supercoppa di Rimini 2012) dal 2008 a questa parte.
Due gli ex in campo, Ben Ortner, a Cantù per due stagioni e mezza dal 2009 al 2011, disputando 1 Finale scudetto, 1 di Coppa Italia e 1 di Supercoppa, e Pietro Aradori, in biancoverde per due anni (due scudetti, due Supercoppe e 1 Coppa Italia vinta)prima di approdare in Brianza. In panchina Max Oldoini, vice di Sacripanti, si è seduto come assistente (Frates, Recalcati e Ataman gli head coach) sul legno senese per numerose stagioni, vincendo uno scudetto, una Supercoppa e una Coppa Saporta, più due partecipazioni alle Final Four di Eurolega. Palla a due alle 20.30 (Diretta Rai Sport 1) agli ordini dei signori Sahin, Chiari e Biggi.
Stefano Mocerino
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