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Cantù è più squadra: domina il supplementare e batte la Fiat Torino

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Jefferson Davon,Cantù-2

Lo scontro salvezza anticipato se lo aggiudica l’Acqua San Bernardo Cantù al termine di 45′ giocati sull’onda dell’emotività da parte delle due squadre, già ben consce della posta in palio nonostante debba ancora finire il girone d’andata.

Decisiva nel 96-106 finale la maggior concretezza dei lombardi, guidati nel supplementare da Jefferson, mvp della partita.

Al di là del risultato, queste due squadre non a caso occupano i bassifondi della classifica. In primis, perché manca l’applicazione difensiva, come hanno dimostrato i primi venti minuti di gioco, caratterizzati da percentuali di tiro elevatissime sia da due che dalla distanza sia per Torino (20/36) che Cantù (18/30) solo e soltanto per demeriti delle difese.

Il corpo a corpo durato per tutto il secondo tempo ha avuto sì alcune fiammate di alto profilo tecnico, vedasi le tre bombe di Darington Hobson nel terzo periodo a guidare la riscossa dei padroni di casa, ma l’equilibrio è stato il filo conduttore, quasi che le squadre si aspettassero di giocarsi i due punti al fotofinish. E il tempo supplementare è stata la naturale conseguenza.

La concretezza di Jefferson protrattasi per tutto l’arco della partita e la sua efficacia possono spiegare il risultato finale, anche a fronte della banale considerazione che l’Auxilium Torino ancora squadra non è e basa gran parte del proprio gioco sulle iniziative personali.

Nel primo tempo i fuochi d’artificio di Tony Carr (18 pt al 20′), di Hobson nel terzo periodo e di McAdoo e Wilson negli ultimi 15 minuti.

Nessuno di questi è stato però costante, e in particolar modo gli ultimi due, i quali hanno alternato giocate di livello (vedasi il gioco da 4 punti di Wilson) ad ingenuità per i quali si fa fatica a trovare spiegazioni.

Senza certezze, tecniche, tattiche ed emotive (ennesimo finale in volata che vede la Fiat soccombere in questa stagione), la salvezza appare, ad oggi, piuttosto difficile.

Cantù infatti nell’extra time è riuscita a far emergere la poca consistenza della Fiat nel pitturato e a rimbalzo, ed ha gestito con una qual certa facilità il ritmo, seppur sia evidente che il livello di gioco espresso non sia sicuramente dei migliori, come testimonia anche la classifica.

Vista la rivalità storica fra le due piazze si potrebbe parafrasare così il momento da loro vissuto: “Se Torino (Atene) piange,  Cantù (Sparta) ride, per oggi”. Entrambe necessitano di migliorare, ed in breve tempo, se vogliono evitare la bagarre per non retrocedere fino all’ultima giornata.

Tabellino: Torino-Cantù 96-106

Torino: Wilson 14, Anumba ne, Carr 21, Hobson 16, Guaiana ne, Poeta 10, Cusin 5, McAdoo 19, Jaiteh 2, Stodo ne, Portannese ne, Moore 9. All:Galbiati.

Cantù: Gaines 26, Mitchell 15, Blakes 15, Udanoh 14,  Baparapè ne, Parrillo ne, Davis 11, Tassone 3, La Torre, Pappalardo ne, Quaglia ne, Jefferson 22. All:Pashutin.