Presentato ufficialmente il nuovo coach della Pallacanestro Cantù, Rimas Kurtinaitis.
“Come sapete non amo parlare molto, ma spero che Rimas ci aiuti a raggiungere i nostri obiettivi e possa permettere alla squadra di raggiungere importanti traguardi; – ha detto il patron Dmitry Gerasimenko – Kirill, che ha moltissima esperienza nel campionato ucraino e che l’anno scorso ha compiuto un ottimo lavoro con il Red October, gli darà una mano e soprattutto si dedicherà alla crescita dei nostri giovani”.
A parlare poi coach Kurtinaitis: “Sono felice di essere qui, ringrazio Dmitry Gerasimenko per avermi contattato e ovviamente cercherò di fare il meglio possibile con questa società. Perché ho scelto Cantù nonostante non faccia la Coppa? Con Dmitry avevo iniziato a parlare prima che fosse certa l’impossibilità per le formazioni italiane di disputare l’Eurocup. Da un certo punto di vista forse è meglio perché quando si inizia a costruire la squadra in ritardo e si riparte da zero non è sempre utile confrontarsi immediatamente al massimo livello. Prima di allenare compagini di Eurolega ho lavorato in Azerbaijan per quattro anni. Eccetto ovviamente il blasone di Cantù questa situazione mi ricorda un po’ quell’esperienza. In Azerbaijan fummo bravi a creare una buona squadra e giocammo anche una fase eliminatoria di una Coppa Fiba sconfiggendo formazioni che arrivavano da paesi più importanti come Svezia o Romania. Anche qui dobbiamo ripartire passo dopo passo”.
Non pensa che il divieto di disputare l’Eurocup sia una perdita per il basket italiano?
“E’ la stessa situazione che si sta vivendo in Russia o in Lituania. Conosco bene la diatriba tra Fiba ed Eurolega anche dall’interno avendo lavorato nel board Fiba. Devo dire che non concordo però con il comportamento della massima istituzione cestistica perché credo che si tratti di una perdita per l’intero basket europeo”.
Quali saranno le caratteristiche della sua squadra?
“Grande attenzione in difesa innanzitutto. So che lo si dice a ogni conferenza stampa di presentazione, ma il mio obiettivo è lavorare tanto su questo aspetto. Sia i giocatori esperti che quelli giovani devono essere aggressivi a tutto campo. Con una sola partita alla settimana avremo tempo per allenarci sulla difesa. E’ vero che al pubblico piace un tipo di basket più spettacolare. Vi porto però la mia esperienza dell’anno scorso al Khimki: avevamo giocatori di alto livello e ogni partita segnavamo quasi 100 punti. I risultati in Eurolega sono stati ugualmente negativi”.
Cosa conosce della storia di Cantù?
“Molto, so che ha vinto due Coppe dei Campioni, 4 Coppe Korac e 4 Coppe delle Coppe. La tradizione di Cantù è sicuramente uno dei motivi che mi hanno portato a fare questa scelta”.
Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione?
“Conosco le aspettative della proprietà e sin da quando ero un giocatore il mio obiettivo è sempre stato vincere. Sono però un allenatore esperto e so quanto sia difficile costruire una buona squadra. Chiaramente il risultato della scorsa stagione non è stato positivo per il blasone del club. Ragionevolmente entrare nelle prime 4 o 5 posizioni in campionato sarebbe un ottimo risultato”.