Inizia dalla metà campo difensiva il secondo successo stagionale dell’Acqua VitaSnella Cantù, che ferma la Virtus Bologna 89-67 grazie a una prova di intensità costante per 40′, che non concede quasi nulla all’attacco di Valli e fa il vuoto quando riesce a distendersi in transizione. Cantù mette a posto quelle voci che si erano fin qui rivelate chiave nelle sconfitte, a partire dalla gestione della palla, dove alle 15 perse fanno riscontro 21 assist su 33 canestri dal campo.
Se si considera che 6 di quelle perse arivano nel terzo quarto, quello di minor lucidità in attacco, e un paio nel finale a risultato acquisito, c’è di che essere soddisfatti per coach Sacripanti. Il miglior movimento di palla si riflette anche nelle percentuali dal campo (27/44 da due, 6/13 da tre) con una distribuzione di tiro estremamente equilibrata ed un bilancio più che positivo nella lotta in vernice, altra nota dolente per i biancoblu finora, dove Vitasnella controlla sia i rimbalzi (35-30 con 8 di un pugnace Ivan Buva), che lo “spazio aereo”, in virtù di un Mbodj inatteso da 15 punti e 5 rimbalzi, cui aggiunge 2 stoppate e un fattore intimidatorio che sconsiglia le avventure ospiti nel pitturato.
La Virtus va sotto in tutte le categorie statistiche (impietosa la valutazione di squadra, 108-52), tirando male (16/40 da due, 6/23 dai 6.75), accumulando più perse (14) che assist (12), con i leader offensivi di queste prime settimane in evidente difficoltà, da Fontecchio che chiude senza canestri dal campo, ad Allan Ray (11, 4/10 FG) poco incisivo a Gaddy (2, 1/7 al tiro e 3 perse) che chiude con -7 di valutazione e -12 di plus/minus.
E’ invece la giornata di Abass, tra le giovani promesse in campo: il ragazzo di Camerlata entra a partita in corso e mette il proprio marchio su tutti i passaggi chiave del match. Segna con continuità (18, 3/5 da due e 2/2 da tre con 5 rimbalzi e 2 assist), difende su tutti gli esterni avversari – compreso quell’Imbrò (8, 2/4 da tre) suo compagno in Nazionale U20, che cerca di dare la scossa dalla panchina – ed è lui a lanciare il break definitivo in avvio di quarto periodo, quando Cantù capitalizza le buone cose in difesa e a rimbalzo per scatenare la propria transizione.
Ma è tutta VitaSnella a dare impressione di coesione e condivisione della stessa idea di pallacanestro, nel giorno del rientro di Feldeine, pur senza essere decisivo, e di una gestione associata tra Gentile, più spesso con la palla in mano in versione regista (come si sarebbe detto una volta) e un Johnson-Odom che giovcando lontano dalla palla può rivelarsi più utile alla causa. L’ex Marquette (10 con 2/8 dal campo) litiga col canestro, ma non forza quasi mai e soprattutto si dedica al gioco di squadra con 8 assist e una gran prova difensiva; le stesse 4 palle perse, 2 in apertura di ripresa e due nel finale, impattano molto meno sull’inerzia del match. Ma è tutta Cantù a negare transizione e canestri facili agli avversari, apparsi oggi poca cosa nel reparto lunghi, pur con una buona propensione al rimbalzo offfensivo (13 sui 30 totali delle V nere) dal lato debole, con un Okaro White (10 con 5 reb e 3 assist) che cerca di riaprirla in uscita dagli spogliatoi.
Troppo poco per scalfiire il controllo di una Cantù che aggredisce subito il match col 10-1 iniziale, prima che qualche problema di falli (subito due per Hollis e Gentile) getti qualche granello di sabbia negli ingranaggi. Diventa sfida tra le due panchine, Abass e Mbodj da una parte, Imbrò e Hazell (subito due triple in un primo tempo da 10 punti, si rivedrà solo nel finale, forse lasciato troppo in panchina nella terza frazione), con Mazzola (9 più 5 reb) che di mestiere riesce ad avere un certo impatto. La Virtus non crolla, chiude a -10, 49-39 al riposo lungo, ma in un terzo quarto fatto anche di contatti ed errori, a non calare è la difesa dei padroni di casa, che navigano sopra i moentanei problemi nel movimento di palla (con Feldeine nel frattempo fermato da una botta al polso) e zittiscono il quintetto ospite conservando lo stesso margine alla terza sirena sul 65-55, prima di involarsi verso un tranquillo successo, in cui trovano spazio anche un paio di jam in contropiede di un Dequan Jones che trova fiducia nel corso del match, dopo un inizio titubante.
Cantù tira un bel respiro, prima di lanciarsi in una serie di sfide delicate tra Eurocup – mercoledì in trasferta a Dijon – e campionato, dove arriverà Sassari Domenica prossima, sempre al Pianella, prima del derby on the road contro la rivale storica (e iperfavorita per il titolo) Milano.
Per la Virtus uno stop accettabile, pur contro un’avversaria data in difficoltà che poteva dare adito a qualche speranza in più, che precede un’altra trasferta non semplice in quel di Pistoia.
MVP: nessun dubbio sull’impatto decisivo di Abass Awudu (18, 5/6 da due, 2/2 da tre, 2/3 TL, 5 rimbalzi, 2 perse,1 recupero e 2 assist) sui due lati del campo. Aldilà delle cifre, è soprattutto l’impatto nei momenti chiave della partita ad impressionare, per una prestazione importante nel processo di crescita del giovane capitano canturino.
ACQUA VITASNELLA CANTU’ – GRANAROLO BOLOGNA 89-67 (27-20, 49- 39, 65- 55)
ACQUA VITASNELLA CANTU’: Johnson- Odom 10, Feldeine 3, Abass 18, Baparapè ne, Bloise, Fioravanti ne, Mbodj 15, Jones 13, Hollis 8, Buva 4, Gentile 12, Williams 6. All. Sacripanti.
GRANAROLO BOLOGNA: White 10, Cuccarolo 7, Gaddy 2, Portannese, Imbrò 8, Fontecchio 1, Mazzola 9, Hazell 15, Gilchrist 4, Ray 11. All. Valli.
Arbitri: Mazzoni, Sahin, Morelli.
Tiri da due: Cantù 27/44, Bologna 16/40
Tiri da tre: Cantù 6/13, Bologna 6/23
Tiri liberi:Cantù 17/22, Bologna 17/21
Rimbalzi: Cantù 35 (7 off.), Bologna 30 (13 off.)
Assist/Palle perse: Cantù 21/15, 14/12
Stefano Mocerino
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