Non stecca l’esordio casalingo la Pallacanestro Cantù di coach Sacripanti, battendo la neopromossa Giorgio Tesi Group Pisotia 87-77 dopo una partita tenuta saldamente in pugno a partire dalla fine del primo quarto.
Il dinamico duo Ragland-Jenkins trascina i biancoblu con il folletto da Wichita State (25, 6/8 da tre 6 reb e 7 assist) che si rivela presto imprendibile per la difesa avversaria, mentre l’ex-Brescia (19 con 8/12 dal campo) firma una prova in crescendo, guidando l’attacco nella seconda metà partita. A cucire il tutto un Leunen silenzioso (38’ in campo, spesso da 5, chiusi con 7 pt 5 reb e 5 assist) che si incarica di contenere JaJuan Johnson dopo i problemi di falli di Uter e un Aradori solido da 15 punti e 5 rimbalzi. Pistoia si affida alle proprie individualità, con Wanamaker (20 più 4 assist) e Johnson (12 e 10 reb) su tutti, ma quando Cantù prende il controllo dei tabelloni (36-28 il conto dei rimbalzi) e nega le penetrazioni comode dei primi 20’, perde fluidità in attacco e non bastano gli 1vs1 di Gibson (19 e 5 assist) e l’ateltismo di Daniel (14 con 7/10 dal campo) a tenerla in partita.
In cronaca. Pistoia parte bene sfruttando il mismatch di centimetri di Wanamaker contro Ragland. Il play da Wichita State risponde con le triple back to back per il 6-6 dopo 3’. Il precoce 2° fallo di Uter (9 più 8 reb) obbliga Sacripanti – con Cusin fermo ai box – a giocare con Jones (7 e 2 reb) e Leunen da lunghi. Cantù alza il volume in difesa e la fisicità di Jenkins nell’attaccare il ferro mette benzina per il primo mini allungo. Con l’impatto di Abass (subito protagonista con 2 stoppate) dalla panca i brianzoli prendono l’abbrivio per chiudere 26-20 il primo quarto.
Pistoia apre il secondo quarto a zona e per un attimo imballa il motore dei padroni di casa. C’è un Ragland inarrestabile però ad alimentare l’attacco biancoblu, che con le letture di Leunen e i punti di Aradori trova la prima doppia cifra di vantaggio. Ancora Ragland dai 6.75 porge il 45-34, prima che il personale 6-0 a firma Kyle Gibson mandi tutti al riposo sul 45-40 interno.
Si rivede Uter in apertura di ripresa e Cantù ne guadagna in vernice, controllando il tabellone e proteggendosi dai rimbalzi offensivi delle guardie pistoiesi. La vera svolta Sacripanti la ottiene dalla propria difesa, che tiene a secco Pistoia per più di 5’. Anche Cantù stenta nei primi minuti dove va a referto solo la tripla di Aradori, ma quando Jenkins spinge sul pedale del gas i brianzoli volano a +13 costringendo Moretti al time out. I biancoblu difendono e corrono e sul canestro più antisportivo subito di Aradori la partita si spezza. Ancora Jenkins con la jam in campo aperto sfiora i 20 punti di vantaggio. Gibson sblocca Pistoia e l’esperienza di Galanda (8 pt) dà qualche frutto, ma i brianzoli restano in controllo sul 67-51 dopo tre quarti di gioco.
Cantù gioca ad addormentare la partita nel quarto di coda, lavorando il cronometro fino ai 24”. Johnson e Galanda si fanno vedere in area e Sacripanti prontamente richiama Uter a riequilibrare il tonnellaggio. Si gioca al ritmo controllato dei padroni di casa e Pistoia non ne ha per girare l’inerzia. Wanamaker e Daniel provano l’ultimo assalto, riaffacciandosi a –10 con 3’ sul cronometro, ma capitan Leunen affonda la tripla e Ragland in contropiede chiude l’ultima porta. Finisce 87-77 Cantù, nonostante un paio di leggerezze che fanno arrabbiare Sacripanti, ma l’esordio biancoblu è nel complesso positivo, con una gestione eccellente del ritmo in una partita sempre in controllo. Pistoia mette in mostra discrete individualità, ancora da assemblare e paga una panchina, Galanda a parte, che non mantiene l’intensità del quintetto titolare. Domenica per la banda Sacripanti arriva subito il test Sassari, mentre Pistoia bagnerà l’esordio interno nella massima serie contro l’ambiziosa Avellino di Vitucci.
Stefano Mocerino
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