Torna il campionato per la Pallacanestro Cantù, dopo il blitz vincente a LeMans in Eurocup, con l’impegno casalingo alla MapoOro Arena contro la Vuelle Pesaro di coach Dell’Agnello. Scenari distanti quelli prefigurati delle rispettive squadre in prestagione, con i biancoblu alla ricerca di una stagione di vernice partendo “di rincorsa” rispetto al ranking prestagionale, mentre i marchigiani hanno l’obiettivo dichiarato della salvezza.
I ragazzi di Sacripanti puntano a rialzarsi dopo la botta presa a Sassari, quando Drake Diener, dopo una gara in equilibrio per 30’, ha sferrato il colpo da k.o. nel quarto periodo, mentre i biancorossi portano in dote la preziosa vittoria in trasferta ad Avellino ma lamentano la sconfitta casalinga in overtime contro Caserta.
Le squadre – La Vuelle ha iniziato la stagione con l’obiettivo dichiarato della salvezza. Coach Dell’Agnello conta di fatto su una rotazione a 8 uomini, dove sconta i problemi fisici di Traini (fuori per sei mesi per il riacutizzarsi dell’infortunio al ginocchio) e le condizioni non ottimali di Andrea Pecile (out ad Avellino, 11 punti e 6 assist in 29’ contro Caserta), appena recuperato dai problemi muscolari patiti ad inizio Ottobre. Il pericolo pubblico numero uno è facilmente identificabile in Elston Turner, guardia tiratrice di 1.96 da Texas A&M (17,5 ppg la sua ultima annata con gli Aggies) con compiti di playmaking, reduce dai 25 con 4/11 da tre messi a referto domenica scorsa. Al suo fianco come starter nelle prime due uscite c’è Bernardo Musso, italo argentino proveniente da Forlì in LegaDue (11.5 ppg lo scorso anno), protagonista nella W di Avellino con 16 punti e 4/7 dal perimetro. Le ali partenti sono il classe ’91 Alessandro Amici (9 più 7 reb contro la Sidigas) e l’italo-canadese da Santa Clara University Marc Trasolini, lungo tecnico e versatile che ha ben figurato in questo avvio di stagione (15 più 5.5 reb di media). Nello spot di 5 spazio ad Oderah Anosike, centro di 2.03 da Siena University, con tremende doti di rimbalzista (ben 17 contro Caserta oltre a 13 punti) . Dalla panchina escono due dei 4 stranieri del roster: l’inossidabile Alvin Young, sesto uomo “ombra”, con i suoi 30’ di media in campo (12.5ppg nelle prime due uscite) e il rookie di passaporto inglese Ashley Hamilton a fare da backup per i lunghi.
Cantù propone un quintetto più definito, con Ragland (21ppg con 7/11 complessivo da tre) a dirigere l’orchestra, leader offensivo oltre che ispiratore per i compagni. Aradori (14.5ppg) e Jenkins (11.5ppg, ma solo 4 con 1/8 al tiro Domenica scorsa a Sassari) giostrano da esterni, mentre lo spot di 4 è “proprietà” di Maarty Leunen, al quinto anno in Brianza, baricentro tattico della squadra. Centro partente l’ex di giornata Marco Cusin, che divide equamente i minuti con il centro giamaicano Adrian Uter (9.5ppg più 6 reb) segnalatosi per forza fisica ed intensità e con un high di 25 pt in Eurocup contro gli Artland Dragons. Panchina profonda a disposizione di Sacripanti, con Stefano Gentile a fare da sesto uomo più Rullo e Abass, minutaggio un po’ sacrificato il loro finora, ad integrare le rotazioni degli esterni. Attenzione al contributo di Marcel Jones, ala neozelandese che giostra da 4 o da 3 all’occorrenza, sempre positivo per impatto nelle vittorie biancoblu.
Le chiavi tattiche – Cantù sta mostrando buone cose quando riesce ad alzare il ritmo, soprattutto in casa, anche se in più di un’occasione sono emerse lacune quando il numero dei possessi si alza. Non a caso la sconfitta di Sassari è nata quando la Dinamo ha incendiato il tempo-partita, con i biancoblu incapaci di reagire. Il tiro perimetrale dagli scarichi è un fattore fondamentale, emblematica la partita contro i Dragons in coppa, dove la scarsa vena dal perimetro ha costretto ad un lungo inseguimento. Attenzione alla lotta a rimbalzo, dove i brianzoli hanno più volte sofferto, pur registrando l’ottima prestazione in terra francese dal punto di vista del controllo dei tabelloni, con Aradori che si conferma miglior rimbalzista tra i suoi (6.5 reb di media sia in Serie A che in Eurocup).
Pesaro dal canto suo non può che identificare in Ragland l’elemento da bloccare, cercando di isolarlo dai compagni e prestando attenzione al recupero sui tiratori quando l’uomo da Wichita State sfrutta la sua partenza fulminante per riaprire poi sul perimetro. In attacco chiavi in mano a Turner – che dispone di un indubbio vantaggio fisico sul play di Sacripanti – e controllo del ritmo con un buon trattamento di palla, cercando di capitalizzare la potenza di Anosike sotto canestro e l’intelligenza tattica di Trasolini.
Le dichiarazioni prepartita – «Dopo la sconfitta vs Caserta abbiamo lavorato sull’approccio iniziale alla partita – esordisce coach Dell’Agnello nell’incontro con la stampa – Cantù è squadra che corre molto, specie in casa, hanno un grande talento offensivo con quattro tiratori che dal perimetro possono colpire senza problemi.Anche sotto sono temibili: hanno un pivot che stoppa chiunque e un altro che fisicamente è fortissimo. Dovremo limitare il loro tiro da tre, e poi cercare di far correre la palla e di non essere costretti ad attaccare la difesa schierata.I punti di forza di Cantù sono Ragland, giocatore splendido che segna e fa segnare, ed è in un momento di forma super, e poi Aradori, anche lui in grande spolvero, capace di fare canestri in ogni modo. Quanto a noi, stiamo apprezzando molto il lavoro svolto da Turner anche in regia, tanto che ormai ci stiamo orientando verso un lungo per completare la squadra: più precisamente un’ala che sappia alzare il nostro tasso tecnico”.
Sacripanti non crede ad una Vuelle indiziata per la retrocessione come apparso in prestagione: «Credo che in questo campionato regni un grande equilibrio. Pesaro mi sembra una formazione con delle armi importanti che ha sempre condotto ad Avellino e ha perso con Caserta solo al supplementare. Con la formula del 5+5 si possono trovare degli americani che stanno insieme in campo con un equilibrio. La Vuelle riceve poi un contributo sostanzioso dagli italiani con Pecile e soprattutto Musso e Amici che stanno dando tantissimo. Forse hanno delle rotazioni un po’ corte, ma stanno giocando con grande aggressività e un’ottima esecuzione offensiva. Quando non si è in tanti ci si aggrega prima ed è più facile trovare la quadratura del cerchio.Per questo quella di domenica è una sfida davvero importante per noi sotto l’aspetto mentale. Il doppio impegno? – continua Pino – finora l’approccio alle gare è stato positivo, ora arriva il difficile perché dovremo mantenere questa qualità anche scendendo in campo ogni tre giorni. Fisicamente stiamo bene, Cusin e Uter proseguono il lavoro sul dolore alla caviglia, anche se ci vorranno un paio di mesi per averli davvero al top.»
Sfida speciale questa per il coach biancoblu, che allenò nelle Marche per due stagioni dopo la partenza da Cantù nel 2007: «A Pesaro ho avuto subito un grande impatto con una città che vive per il basket. Lavoravo in una società di prestigio con una squadra competitiva, che ha giocato una semifinale di Coppa Italia e ha conquistato i playoff l’anno successivo. E non posso dimenticare il legame forte anche a livello personale con Valter Scavolini, uomo che fa dell’umiltà e della semplicità la sua forza, a cui mi lega un grande affetto.»
I precedenti e gli ex: i numerosi precedenti raccontano di un bilancio favorevole a Cantù con 58 vittorie contro le 50 biancorosse (35-19 in casa). La sfida più importante del recente passato risale ai quarti playoff di due stagioni or sono, quando la Pesaro degli Hackett, White e Jumaine Jones eliminò la Cantù di Trinchieri in gara 5 al Pianella rimontando da 0-2 nella serie. Due gli ex in campo: Marco Cusin, a Pesaro per due stagioni dal 2010 al 2012 e , come detto, coach Sacripanti, nelle Marche dal 2007 al 2009, annata dove conquistò i playoff.
Arbitreranno l’incontro (palla a due ore 18.15, diretta locale per le Marche su TVRS) i signori Vicino, Ranaudo e Sabetta.
Stefano Mocerino
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