Hodge ricama e Heslip cuce, la Cantù 2.0 espugna Sassari e pensa in grande.
Il n°7 Canurino è una sentenza dai 6.75, Fesenko è di granito nell pitturato e Hodge una mente lucida che sceglie sempre la soluzione giusta per se e i compagni.
Una squadra quella di Bazarevich che sembra aver trovato la strada giusta da percorrere per questa seconda parte di stagione, mettendo in mostra anche i difetti di una Sassari, che ad eccezione di un ottimo Alexander e di un buon Stipcevic, mostra troppe lacune in attacco, per poter pensare in grande.
La cronaca:
Con una Cantù rinnovata per 4\5 nello starting five rispetto alla gara di andata, si inizia con Sassari più attenta dopo la palla a 2, gli ospiti puntano tutto su Fesenko, il centrone Ucraino viene ripetuto cercato vicino a canestro e dopo un primo passaggio a vuoto con i padroni di casa bravi a scavare il +6, gli uomoni di Bazarevich piazzano un parziale di 12-0 con il n°44 protagonista. Il time out di Calvani e l’entrata di Alexander sul parquet restituisce ossigeno a Sassari, ma la Dinamo sembra avere diversi problemi nell’attaccare la zona e dimostra poca aggressività vicino a canestro ad eccezione del già citato Alexander. 19-25 al 10’.
Il copione si ripete nel secondo quarto, con Fesenko in campo Cantù è decisamente più efficace, la sua assenza per dare spazio a Tessitori esalta le capacità di Alexander e concede spazio alla Dinamo per trovare il giusto ritmo partita.
Cantù prova a premere sull’acceleratore, cercando di più il tiro in transizione, un modo per cercare di anticipare i rientri difensivi e sfruttare la creazione di mismatch che, con il pacchetto lunghi ridotto per Sassari, pendono tutti a favore degli ospiti, 30-39 a metà quarto con ancora Fesenko protagonista. Senza Haynes in campo Sassari riesce ad attaccare di più il canestro, si mette in mostra da questo punto di vista Varnado dimostrando una velocità di azione, poco rappresentata nel corso della stagione. Sassari si riavvicina e nonostante uno 0\2 di Logan dalla lunetta si porta sul -2, 43 45 al 20’.
Il terzo quarto inizia con Calvani pronto a scegliere il quintetto pesante con Alexander da 4 e Varnado da 5, il lungo ex Roma però trova subito due fischi che gli fanno perdere il controllo, l’arbitro Taurino non perdona la reazione del n°32 e lo manda fuori con il tecnico che vale il suo quinto fallo.
Cantù continua a fare male nel pitturato con Fesenko e appena si adatta ad una Dinamo più bassa per necessità delle rotazioni, trova in Heslip e Hodge dei tiratori chirurgici che portano l’Acquavitasnella sino al +14 con Sassari completamente in balia delle onde Canturine.
Il pick and roll costruito da Ukic è una sentenza e azione dopo azione fa perdere solidità alla difesa Sassarese, per altro povera d’idee in attacco.
La reazione dei padroni di casa comunque arriva, grazie a Mitchell, che inchioda il -10, ma il quarto è nettamente ad appannaggio di Cantù: 57-68 al 30’.
Sassari continua ad attaccare male la difesa di Cantù, che anche sui cambi più difficili, vedi Fesenko su Haynes in penetrazione, riesce sempre a reggere. Dall’altra parte del campo gli ospiti sono ancora una volta implacabili dalla lunga distanza, con Heslip che targa il massimo vantaggio sul 59-75 prima del nuovo time out di Calvani.
Sassari ancora una volta prova con l’orgoglio e con i raddoppi sistematici su Fesenko, al centrone Ucraino viene anche fischiato il tecnico che apre il parziale Sassarese che vale il 68-75 e time out Cantù.
Sassari si porta sino al -4, ma Cantù non demorde, su un libero sbagliato da Fesenko, sempre un fattore, la Dinamo dorme a rimbalzo e la squadra di Bazarevich ritrova la forza del suo attacco. Parziale di 6-0 con Heslip sempre chirurgico e nuovo minuto di sospensione Sassarese. E’ l’azione a 3’30” dalla fine che ammutolisce il PalaSerradimigni e forse anche le speranze dei padroni di casa di poter recuperare la partita, Cantù vola a +13 e prova a gestire, cosa nella quale riesce senza grossi problemi, si gioca al limite dei 24 e per delineare il punteggio finale, con l’AcquaVistanella che espugna meritatamente il PalaSerradimigni per 78-86