Bucchi: “Reynolds superbo, ora non fermiamoci”, Buscaglia: “Non abbiamo segnato quando dovevamo farlo”
Al termine della sfida tra la Dolomiti Energia Trento e l’Enel Brindisi, queste sono le considerazioni di allenatori e giocatori in conferenza stampa, riportate nell’edizione odierna da “L’Adige”.
Il primo a parlare è coach Piero Bucchi: “Non è assolutamente un caso che quando il nostro playmaker ha una buona serata anche la squadra ne benefici, lo abbiamo aspettato per un girone intero e a questo punto del campionato abbiamo bisogno della sua regia. Soprattutto contro squadre impegnative da affrontare come Trento. Per vincere contro la Dolomiti Energia bisogna mettere sul parquet un livello di intensità e di agonismo fuori dal comune.
Credo che solo Milano possa definirsi sullo stesso livello di fisicità dei trentini ma va tenuto conto che l’atipicità dei lunghi a disposizione di Buscaglia complica ancora di più la questione. Aver preso più rimbalzi di Trento, giusto per citare una statistica influenzata dall’approccio fisico, è stata a mio parere una delle chiavi del match. Questa vittoria, per giunta fuori casa, dà grande slancio al nostro morale, ora non dobbiamo pensare ad altro se non a continuare con questo spirito per finire al meglio la stagione».
Successivamente le dichiarazioni di coach Maurizio Buscaglia: “E’ semplice, non abbiamo fatto canestro quando dovevamo farlo ma non me la prendo con i miei giocatori per non aver realizzato. In fin dei conti erano tiri che i ragazzi dovevano prendere come ad esempio l’ultimo “jumper” di Sanders, uscendo dal time out. Forse avremmo dovuto servire maggiormente Pascolo, o andare in post basso da Sutton, ma queste situazioni non vanno analizzate a caldo dopo la partita bensì più tardi in sede di allenamento. Brindisi ha giocato una grande partita e per questo le vanno fatti i complimenti, ma dal canto nostro siamo stati poco aggressivi per due quarti, e difensivamente in particolare abbiamo concesso troppe penetrazioni. Con questi presupposti è normale che in attacco si cerchino di accelerare le conclusioni e che spesso non si arrivi alla costruzione dei tiri desiderati. Ora concentriamoci su Avellino, passando per la partita con Trebisonda e sperando che la settimana ci metta molta benzina nelle gambe. Ne avremo sicuramente bisogno».
Infine queste le dichiarazioni dei giocatori ospiti. Alex Harris: «Penso che sia stata un’ottima vittoria per noi, ci dà la possibilità di mettere in fila due belle vittorie dopo quella maturata contro Sassari. Vincere contro squadre di questo blasone aiuta molto, stiamo giocando una pallacanestro migliore rispetto a quella che mettevamo in campo nella prima metà di stagione, e i risultati si cominciano a vedere. Per fortuna le partite durano quaranta minuti. Siamo partiti lenti ma eravamo pronti per giocare, non solo i ragazzi nel quintetto iniziale ma anche tutti gli altri dalla panchina: Cournhooh, Milosevic, loro hanno alzato il livello della nostra qualità in campo e fatto trovare il ritmo ai titolari. Che quando giocano al meglio sono davvero super. Questo è quello di cui abbiamo bisogno: che ogni singolo giocatore dia il proprio contributo e che sia pronto a giocare ogni partita in ogni momento. Non importa quanto o quando. Volevamo solo continuare a giocare quel tipo di pallacanestro, un’ottima pallacanestro. La partenza di Kadji non è stata facile da ammortizzare, ma la crescita di tanti giocatori di talento nella squadra, in ripresa dagli infortuni, ci ha permesso di essere più forti insieme, come collettivo. Se giochiamo di squadra, soprattutto in difesa, possiamo davvero giocarcela contro chiunque: si tratta di farlo con continuità, ed è la sfida che ci poniamo da qui a fine stagione».
Anche il suo compagno di squadra Djordje Gagic (8 punti e 4 rimbalzi) è dello stesso avviso: «Abbiamo vinto una partita importantissima, decisiva, che ci permette di tornare pienamente in corsa per le posizioni che contano. All’andata abbiamo perso in casa contro Trento, ci tenevamo a vendicarci qui da loro e lo abbiamo fatto giocando davvero bene. Rispetto a quella partita ci sono stati tanti cambiamenti, dentro e fuori dallo spogliatoio: oggi abbiamo vinto e questa è l’unica cosa che conta». Il momento chiave della partita Gagic lo cerca nell’ultimo quarto: «Abbiamo giocato un po’ ad alti e bassi, ma credo che una costante importante della nostra partita siano stati i tiri da tre punti segnati dagli angoli. Ci hanno permesso di tenere la difesa avversaria molto aperta e siamo stati bravi ad approfittarne. E i tiri liberi di Adrian sono stati decisivi nel finale, hanno messo in ghiaccio la nostra vittoria: credo che siano stati il momento cruciale di questa sfida. Eravamo concentrati, sempre. Per tutti i 40′. Ecco perché siamo riusciti a limitare l’attacco di Trento: Pascolo e Wright sono giocatori difficili da marcare, perché se li perdi di vista un istante stanno già facendo canestro, sono davvero bravi. Il nostro piano partita era buono, e lo abbiamo messo in campo alla perfezione. Su cosa possiamo migliorare? Nel gioco d’insieme credo, allenarci con il roster al completo sono convinto che ci farà molto bene perché possiamo ancora crescere nella conoscenza reciproca dentro e fuori dal campo.