Al termine di Brindisi – Cremona, che ha visto i padroni di casa superare largamente la formazione lombarda con il punteggio di 94-82, sono queste le dichiarazioni dei due coach rilasciate nella conferenza stampa:
Coach Lepore: “C’è poco da dire, dovevamo giocare una partita diversa a livello difensivo, invece già fino all’intervallo abbiamo lasciato segnare 55 punti, alla fine ne hanno fatti 94. Avevamo preparato determinate cose ma ovviamente anche per bravura di Brindisi che ha fatto una partita di attenzione in attacco, siamo andati in difficoltà, essendo molto aggressiva anche in difesa. Sapevamo che Brindisi era una squadra molto forte difensivamente sul primo lato quindi era necessario muovere la palla; invece noi ci siamo intestarditi a volere cercare la soluzione personale e di conseguenza abbiamo scommesso un pò la partita. Al di là di ciò che è stato fatto in attacco, abbiamo subìto 25 punti nel primo periodo, 30 nel secondo e 25 nel quarto, dunque c’è poco da dire. Non siamo stati sufficientemente aggressivi, siamo una squadra che si deve salvare e che deve partire dalla difesa, perché se pensiamo di salvarci giocando solo in attacco, credo che la cosa si faccia complicata. Sappiamo che ogni partita è difficile e ogni squadra ha un obiettivo; adesso ci aspetta la partita in casa contro Capo d’Orlando e dovremo imparare dagli errori di oggi ma anche ripartire dalle cose fatte bene”.
Coach Sacchetti: “Ci prendiamo questa vittoria anche se abbiamo ancora dei vuoti. Non possiamo definirci una squadra di alto livello perchè se lo fossimo non avremmo i vuoti che si sono visti in questa partita. Abbiamo fatto buoni canestri e siamo andati meglio al rimbalzo. Ogni tanto c’è una certa sufficienza che non riesco a capire; questa è una caratteristica che può avere una squadra come Milano, perché poi gioca cinque minuti e cambia le partite. Noi non possiamo avere questa sufficienza perché la paghiamo cara in partite importanti. Dunque deve arrivare prima di tutto una crescita individuale dei giocatori per capire questo e il motivo di certe scelte. Ho dei giocatori che hanno talento e forse si sentono più forti di quello che sono; è una cosa che mi piace perché il giocatore crede in se stesso e ha la faccia tosta di andare a fare anche delle scelte difficili, però bisogna anche essere concreti. Non concepisco passaggi molli, palleggi veloci e azzardati, e questa per me è sufficienza. Noi ci crediamo e ci speriamo, io ho la testa dura e loro più di me, vedremo chi vince alla fine sotto questo aspetto”.