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Brindisi batte Cantù ma a Gibson tocca un 5 in pagella!

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Dopo Siena anche Cantù si arrende alla dura legge del PalaPentassuglia. Brindisi vince per 69-65 ma la valutazione di squadra è schiacciante: 84 a 45 per i padroni di casa che però sono costretti a inseguire Cantù per lunghi tratti del match. Equilibrio a rimbalzo (32-30 per gli ospiti) ma le 24 palle perse dagli uomini di Trinchieri spostano gli equilibri in una partita dal punteggio basso.

10 ai tifosi di Cantù giunti a Brindisi per incitare i propri beniamini e rafforzare il gemellaggio con la tifoseria brindisina. Un viaggio lungo, lunghissimo non ripagato a pieno dalla prestazione della banda di Trinchieri marchiata Fox Town. Un tamburo che riecheggia ancora nel PalaPentassuglia nonostante i vari tentativi di zittirlo da parte di Gibson. “Shut up!” “No, thank you!”

9 i minuti in campo di Matteo Formenti: zero punti, 2 falli commessi, 1 recuperata e 1 rimbalzo per uno zero spaccato di valutazione globale. Eppure la prestazione di Matteo è una di quella che lascia l’impronta sul match grazie a giocate difensive che risvegliano i compagni assopiti e riaccendono gli occhi della tigre degli uomini in campo e dei 3500 del PalaPentassuglia.

8 il voto e i punti di Klaudio Ndoja. Il capitano brindisino al rientro dopo un lungo infortunio mette in campo cuore, classe e grinta. 8 punti in 12 minuti con un 3/4 al tiro, due triple e un canestro alla Carlton Myers cadendo all’indietro e mandando all’aria un’ottima difesa avversaria. Non ha ancora a pieno il ritmo partita ma scuote i compagni con la sua grinta. Il capitano è tornato!

7 a Jerai Grant che risponde alla grande alle voci di mercato che lo volevano in partenza. Un buon Cedric Simmons parte in starting five ma la grinta del giovane Jerai costringe Bucchi a puntare su di lui e cavalcare l’onda di energia che porta Brindisi alla vittoria. 16 minuti in campo(6pt. e 6 rimbalzi) tra cui tutti e 10 quelli dell’ultimo quarto nel quale firma un 5+5 con due schiacciate che sono due montanti che tramortiscono Cantù. Ecco cosa vuol dire “farsi trovare sempre pronto quando il coach chiama”.

6 a Pietro Aradori, il migliore dei suoi insieme a Tabu. 14 di valutazione e 13 punti nonostante un 1/5 dalla lunga. Cattura 4 rimbalzi, subisce 5 falli prova a spingere i suoi ma si ritrova spesso a predicare nel deserto. Nell’ultimo quarto è spettatore non pagante: gioca 8 minuti ma lo noti solo per una tripla sbagliata.

5 il voto a Jonathan Gibson Mvp del match e se vi sorprendete è solo perché non vivete a Brindisi. Infatti l’alieno in maglia numero 22 meriterebbe un 10 tondo tondo a sto giro, ma a Brindisi c’è chi lo ha battezzato “mezzoggiocatore”(a Brindisi la lettera g si raddoppia quando si vuol rafforzare un concetto) quindi il suo voto va dimezzato: mezzoggiocatore, mezzovoto! 10 diviso 2 fa 5 e poco contano i 29 punti segnati in 33 minuti o i 15 punti sui 21 di squadra nell’ultimo quarto. Mezzoggiocatore o Alieno? C’è chi giura che uscendo dal PalaPentassuglia abbia visto il buon Jonathan urlare “Io sono alieno, voi chi siate?! Da dove veniate? Dove stiate? Che ore sono? Ma che ore sono!? Quando si mangia? Ma quando si mangia?! Sono tanti i misteri dell’universo, voi fate domande, io tengo risposto… Io sono alieno! Ah!ah!ah!ah!” Posseduto!

4 come i tiri liberi sbagliati da Fultz e le triple sbagliate da Viggiano. Due 0/4 che rischiavano di dare il via libera a Cantù ma così non è stato anche perché Robert Fultz alzandosi dalla panca ha portato ordine in campo e ha messo una pezza alla serata non entusiasmante di Reynolds. Il buon Robert è stato autore di una prova concreta. 2 assist al bacio per Grant e Gibson, 2 punti in layup non facile al termine di una bell’azione corale, 1 palla recuperata e 3 falli subiti in 16minuti di gioco.

3 le triple messe a segno dal Cardinale Mazzarino su 7 tentativi: 9 punti in 22 minuti figlio di un gioco offensivo ormai divenuto solo perimetrale e molto prevedibile ma nonostante questo efficace. Di certo è che se gli altri esterni non girano e Cantù tira solo 8 liberi un segnale di allarme sarà arrivato a Trinchieri.

2 o forse erano 3 gli schiaffoni che coach Bucchi ha rifilato ad uno dei suoi uomini fidati: trattasi di Antywane Robinson incappato in una rara serata storta. L’americano di Charlotte non ha inciso per tutta la partita ma nell’ultimo quarto il Coach aveva bisogno di lui e ha pensato bene di accompagnarlo sul cubo del cambio suonandogliele fisicamente. Ovviamente erano schiaffi di incitamento. Il risultato? Stoppatona decisiva su Scekic sul 56-58 che ha dato il “Ciak si gira” a Jonathan Gibson per la scena finale del match.

1 il solo canestro dal campo di Scottie Reynolds che mette a referto 4 punti grazie al 2/3 dalla lunetta. 30 minuti in campo 7 assist, 4 recuperate ma anche 8 palle perse. 1/2 da due e 0/0 da tre: ogni tifoso brindisino si aspetta molto di più da lui ma l’ex Villanova sembra snobbare il tiro e prediligere l’assist fino a quando, richiamato in panca da Bucchi, prende a schiaffi tutto quello che ha sotto tiro mostrando tutta la sua rabbia e consapevolezza che lui può e deve fare di più. Lez go Scottie!

0 i punti del Mancio che calca il parquet per 20 minuti degli ultimi 30. Entra e smista 2 assist in fotocopia ma poi si perde nella difesa dei padroni di casa. Non riesce ad incidere, perde il duello con Ndoja e non solo quello. 0/3 al tiro, -1 di valutazione ma coach Trinchieri in sala stampa prende le sue difese ricordando che si tratta pur sempre di un giocatore che è stato fermo per mesi. Forza Mancio!

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