Le lacrime dopo gara 3 con Trento hanno fatto tremare molti tifosi biancoblu, oggi la conferma che Brian Sacchetti, dopo sette anni lascia la Dinamo Sassari, con alle spalle 1 scudetto, 2 Coppa Italia ed una SuperCoppa
La cornice è quella della Club House societaria, già teatro di annunci sorprendenti come il rinnovo dei due Diener qualche anno fa, così come quello di lacrime amare, come è capitato coach Calvani; oggi è stato il turno di uno dei pilastri su cui si costruito il palmares della Dinamo, fatto di traguardi a volte insperati ma che di fatto rappresentano un passo storico per la società e il basket Sardo.
A dare il via alla conferenza il n°1 biancoblu Stefano Sardara: “Ci tenevamo a fare questa conferenza e comunicare di persona questa notizia, senza affidarci a un comunicato freddo e banale. Brian ci ha chiesto di concludere in anticipo la sua esperienza in Sardegna prima della fine del suo contratto, perché dopo sette anni sente che è arrivato il momento di esplorare nuovi orizzonti. È inutile far finta che ci dispiace perché quello che ci ha dato in questi anni è stato tantissimo, dentro ma soprattutto fuori dal campo. Ma le attestazioni di stima sono già state fatte in altre situazioni, dire di no non è nella nostra cultura soprattutto con Brian che avrà crediti eterni con la società finché non tornerà qui da pensionato. Quindi ci sembrava giusto dargli la possibilità di salutarvi di persona”.
Ha proseguito poi il protagonista di giornata, non senza emozionarsi, Brian Sacchetti: “Innanzitutto grazie, in particolare a Stefano per aver organizzato questa conferenza di saluto in tempi davvero brevissimi. La mia è stata una decisione difficile ma ponderata. Arriva il momento nella vita di un uomo e di un giocatore in cui si deve guardare altrove: non è stato facile dopo così tanto tempo, Sassari è diventata la mia casa. Ho fatto questa scelta in totale serenità: questo è forse il modo e il momento migliore per farla e ringrazio Stefano che anche in questa circostanza ha capito. Bisogna essere anche in grado di abbracciare nuove esperienze e non fermarsi a pensare a quello che rimane qui; il mio è un arrivederci e non un abbandono, visto che Sassari è la mia seconda casa e tutti, il pubblico, tutti quanti, siete speciali. Ci vedremo da avversari, forse. Non posso che essere grato a Stefano e alla Dinamo per questi sette anni di emozioni e di successi. Sicuramente oggi è il momento più triste di questa esperienza, ricca però di grandi traguardi professionali e umane: lo scudetto, le coppe Italia e la Supercoppa. Lascio una Dinamo che ha ormai in sé la consapevolezza di poter far bene ogni anno e di poter conquistare sempre qualcosa. E’ stato un percorso lungo che ora vede questa società considerata tra i top club non solo in Italia ma anche in Europa, e sono felice di essere stato parte di questo”.