Austin Daye: “Il canestro vincente? Una giocata fortunata, ma non le scelte nel finale di match”

Nella vittoria dell’Umana Reyer Venezia sulla Virtus Roma per 79-77, c’è stata senza dubbio alcuno la firma di Austin Daye. L’ala californiana, che ha chiuso la partita con 28 punti, 9 rimbalzi e ben 36 di valutazione, ha deciso il match in favore di Venezia con il tap-in a 3 decimi dalla fine. Due punti importanti per la classifica, per il morale della squadra di coach Walter De Raffaele e per la corsa degli oro-granata per raggiungere il traguardo delle Final Eight di Coppa Italia a Pesaro in programma a Febbraio.

Ecco le dichiarazioni raccolte del figlio di Darren nel post partita raccolte da il quotidiano Il Gazzettino.
“Credo che per chi ha visto la partita da fuori sia stato un bello spettacolo. Roma ha dimostrato di essere venuta al Taliercio per battagliare, con ottimi esterni e un gioco interno importante.”

Coach De Raffaele in sala stampa ha bacchettato tanto i suoi giocatori, nonostante il risultato positivo, per l’atteggiamento e per la mancanza di continuità che ci si aspettava dopo la vittoria a Reggio Emilia.
“Non siamo stati continui con la giusta intensità. Su questo aspetto sono d’accordo, abbiamo avuto troppe pause soprattutto in difesa. In queste partite che mancano al tentativo di raggiungere le Final Eight siamo costretti a giocare un basket da playoff e non possiamo permetterci errori. In alcuni frangenti non abbiamo mantenuto la giusta energia difensiva e tutti sappiamo bene quanto invece sia fondamentale per sviluppare il nostro gioco. Il fatto di giocare in casa credo però ci abbia dato una grossa mano, era una partita da vincere a tutti i costi e ci siamo riusciti.”

Sul canestro della vittoria, Daye ha così spiegato le modalità dell’esecuzione che ha fatto gioire il pubblico del PalaTaliercio. “È stata una giocata fortunata. Ho visto Watt che aveva un vantaggio nell’uno contro uno in post basso ma a un certo punto il difensore ha tolto la sedia ed ho immaginato che la palla potesse non entrare. Allora sono scivolato via dal mio diretto avversario e l’ho toccata dal basso verso l’alto con un dito. Una giocata fortunata, ma non le scelte che abbiamo fatto nel finale. Quelle le abbiamo prese per andare a vincere.”

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