Amedeo Della Valle: “fuori dalle coppe a causa di una decisione che rispecchia il momento del basket italiano.”
Amedeo Della Valle non si nascone e in una lunga intervista a TuttoSport parla di Nazionale, Coppe Europee e Reggio Emilia. Ecco gli stralci principali della sua intervista.
Amedeo, obiettivi di stagione?
«È semplice per me: dobbiamo cercare di consolidarci e aggiungere qualcosa al terzo anno di fila con gruppo consolidato. Un’altra finale sarebbe super».
Sì, mai suoi?
«Pure questa è semplice. Senza impegno infrasettimanale di coppa potrò e dovrò sfruttare la stagione al 100% per mi gliorare. A partire dall’aspetto fisico/atletico».
Non è un obiettivo riconquistare il posto in azzurro?
«Certo. La Nazionale è sempre al centro dei miei interessi. Ma poi è l’allenatore che compie le sue scelte. Io cercherò in ogni modo di entrare nel gruppo di convocati. Sto aspettando la mia opportunità».
Ripensa alla sua esclusione preolimpica?
«Semplicemente non so spiegarmela H et Messina avrà pensato di aver bisogno di altro. Ovvio,
mi è spiaciuto. E mi è spiaciuto che l’Italia non si sia qualificata».
Pur col diritto sportivo, Reggio per la la lite Eurolega-Fiba è fuori dall’Europa..
«E’ un gran peccato, noi meritavamo e avevamo pure fatto bene nelle precedenti coppe. A noi italiani sarebbe servita eccome questa esperienza Ma soprattutto ci spiace perché siamo fuori a causa di una decisione che rispecchia il momento del basket italiano. Sento dire che adesso hanno capito che c’è stato qualche errore sull’Eurocup. Ma perché adesso?».
Milano strafavorita, lo diciamo tutti.
«No, siamo oltre. Milano giocherà un campionato a parte: è quasi il doppio – per numeri e forza – di tutti i rivali».
Il resto di Serie A si annuncia più incerto.
«Sono d’accordo, dalla seconda alla sesta c’è grande equilibrio. Sassari, Venezia, Avellino si sono rinforzate tutte. E noi siamo con loro. Pistoia e Trento hanno organici molto interessanti. E poi c’è una seconda fascia davvero vicina a noi. Nessuna esclusa o quasi».
Fiat sponsor di Torino. Chissà papà Carlo…
«Papà è contento. E’ il primo tifoso, l’anno scorso quando rischiava di retrocedere, era più interessato all’Auxiliumche alla mia squadra Fiat è un bel colpo per il movimento».
Visto com’è il basket qui e osservati i progressi degli azzurri all’estero, pure lei partirà?
«Sono molto legato a Reggio Emilia: ha creduto in me, mi ha dato fiducia Qui si cresce. Ma non è un mistero che l’Europa mi interessi e che le decisioni prese in Italia siano discutibili. Roma 2024? Ne so poco. Però se non ci provi con ogni forza fino a sbattere la testa non si ottiene nulla. E non ho visto nessuno sbatterla Per Roma come per le nostre coppe europee».
A Trento arriva Aaron Craft, suo capitano a Ohio State.
«A Trento c’è pure Lighty dei Buckeyes. Aaron al college era osannato. A Trento trova la dimensione ideale per esprimersi. E’ un giocatore molto fisico, difensore».
Giovani italiani da segnalare in A?
«Non ne vedo. E se mi parlate di Flaccadori, non si può definire giovane, ha 20 anni ma esperienza È un tipo di giocatore unico, pronto al salto. Mi piace molto».