Alessandro Pajola, play-guardia della Virtus Segafredo Bologna campione d’Italia, ha rilasciato un’intervista a Massimo Selleri de Il Resto del Carlino sullo scudetto vinto in finale contro l’Olimpia Milano.
“Sto lentamente metabolizzando la conquista dello scudetto. I primi giorni non mi capacitavo, poi i messaggi, le chiamate, i complimenti per strada ti dimostra che c’è una unica realtà, quella in cui la Virtus è campione d’Italia”.
Con il suo contratto quinquennale è destino ad essere la prossima bandiera virtussina. Anche a questo non pensa? “E’ impossibile non farlo, perché ormai lo dicono tutti. Io posso solo rispondere che per me sarà un onore diventarlo per quello che la V nera rappresenta in Italia e in Europa. Se qualcuno me lo avesse detto 10 anni fa avrei detto che sarebbe stato bellissimo. Adesso dico che devo fare in modo di meritarmelo giorno dopo giorno”.
Quanto è stato importante allenarsi con Teodosic e Markovic? “Tantissimo e mi reputo fortunatissimo ad averli come compagni di squadra. Di questo devo ringraziare sia la società che la proprietà perché è grazie a loro che mi posso allenare con giocatori di alto livello. La cosa non riguarda solo il mio ruolo: stare in palestra con Marco Belinelli, Kyle Weems o Pippo Ricci, ti fa imparare qualcosa quotidianamente. Io sono sempre stato il più giovane per cui per me sono soprattutto degli esempi. La differenza la fa anche lo staff tecnico. Djordjevic lo ha costruito con gente molto preparata come Goran Bjedov e tutti gli altri collaboratori”.
Ha un obiettivo particolare per la prossima stagione? “No. Da coach Ramagli ho imparato che bisogna migliorarsi giorno per giorno. Solo così si raggiungono i grandi traguardi, perché per arrivare alla vittoria finale devi necessariamente passare per il successo nelle altre partite”.