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Sassari ritrova il sorriso, Roma risorge nella seconda metà di gara, ma non chiude il gap

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La Dinamo ritrova la vittoria, nella capitale, la squadra di Pozzecco, prima sembra poter dominare la gara senza grossi problemi, grazie al lavoro nel pitturato, ma Roma risorge nella seconda metà di partita, tanto da recuperare 19 punti di distanza, senza però riuscire a mettere il naso avanti nel punteggio e sbagliando poi nel finale i tiri che potevano portare in parità il match. Spissu e Smith poi chiudono la pratica dalla lunetta.

La cronaca:
Si parte con il Banco che sceglie di andare il più possibile da Bilan, accoppiato con Alibegovic, data l’assenza di Jefferson; la scelta vale il primo break ospite, prima che Roma trovi i primi punti dal pick and roll. Il lavoro nell’area colorata della Virtus, permette alla Dinamo, di rimanere in testa alla gara, la squadra di Bucchi rimane in scia cercando di sfruttare la maggiore fisicità dei piccoli, ma è l’uscita di Bilan dal campo la notizia migliore per i capitolini, perché la pressione nel pitturato scende e i padroni di casa possono riavvicinarsi. La situazione falli non aiuta Roma, ma non permette nemmeno a Sassari di fuggire e solo la tripla di Vitali sulla sirena vale il doppio possesso di vantaggio per gli ospiti: 19-24 il primo quarto.
Le triple aiutano Sassari a sfiorare la doppia cifra di vantaggio, il lavoro di Pini in post basso però permette a Roma di rientrare a contatto, Webster si presenta nel migliore dei modi, ma Gentile è una sentenza sui raddoppi costruiti su Bilan e riapre la forbice, con tanto di tripla in contropiede che vale il +11, aggiornato a 13 dall’alley oop sull’asse Spissu Evans.
Roma non riesce più a muoversi da quota 30, la Virtus soffre gli aiuti difensivi della Dinamo e allo stesso modo la transizione difensiva non regge quella degli ospiti, solo Pini regge e riesce ad interrompere un parziale che vale un 13-0, Bilan però riprende a martellare in area avversaria e nonostante i tanti falli spesi dai padroni di casa, porta i suoi sino al +19 con il centro croato a quota 17, 35-54 al 20’.

Dopo la pausa lunga, Roma trova un break incoraggiante, guidato da White e Alibegovic che vale il -13 e il time out di Pozzecco; Sassari si ritrova subito in fase offensiva, sfruttando alcune indecisioni della Virtus, dall’altra parte del campo, sale in cattedra White è lui il faro in attacco per la squadra di Bucchi che per lo meno prova a riaprire la gara. Buford fa eco a White trascinando i suoi sino al -9, Gentile ed Evans però continuano a fare male, sfruttando in particolare, la situazione falli negativa di Alibegovic, 65-73 al 30’.
Il copione del terzo quarto prosegue in apertura di ultima frazione, la Virtus sembra aver trovato fiducia, ma sbatte contro canestri di talento e tecnica che sembrano tagliare le gambe; Roma non riesce a superare lo scoglio del -9,  prima di una tripla di Kyzlink che riapre definitivamente la gara, è sempre il ceco dalla lunetta a portare a -4 i suoi, con Sassari che sceglie la sicurezza in post basso di Bilan per cercare di riallungare.
La scia positiva dei padroni di casa, prosegue, le difese sui piccoli funzionano e da questo nasce il contropiede, con la gara che si decide solo nell’ultimo minuto; Alibegovic trascina la Virtus al -1, Evans risponde e Roma non riesce a chiudere la forbice, Barford e Webster sbagliano le triple del pareggio, mentre Spissu trema dalla lunetta ma realizza comunque il +4 a 20” dalla fine.
Bucchi chiama il time out per cercare un canestro veloce, White trova i punti del -2 dalla lunetta e si passa al fallo sistematico da parte dei padroni di casa,  scelta che vale l’errore di Smith e un’ultima occasione per la Virtus di chiudere il gap, Sassari però difende bene dopo il time out, costringe alla violazione di 5 secondi sulla rimessa e Pozzecco deve solo trovare il modo di gestire gli ultimi secondi di gara; la palla finisce nelle mani di Spissu e il play della nazionale, chiude la gara dalla lunetta con un 2/2 prima che gli ultimi canestri fissino il punteggio sul 88-93.