11 anni senza Alphonso Ford, l’eroe silenzioso che sfidò la morte per un sogno chiamato basket
Ad Alphonso Ford bastarono solo due anni per diventare una leggenda del basket italiano. Uno di quei giocatori, che anche da avversario, potevi solo ammirare e rispettare. Non solo per l’immenso talento fisico e tecnico, ma per l’umanità, la professionalità, e un’umiltà quasi sconvolgente. Un campione con la C maiuscola, nonostante per lui non parlasse un palmarès scintillante: per esserlo certe volte non basta vincere dei titoli.
E’ ancora avvertibile nei racconti dei tifosi senesi l’emozione provata alla notizia del suo arrivo in Toscana, nell’estate 2002: per una società come Siena, mossa dalla feroce ambizione di arrivare ai vertici europei, Alphonso era manna dal cielo. Mantenne ogni promessa, scrivendo le prime pagine di un’epopea sportiva forse irripetibile e guadagnandosi la stima e l’affetto eterno di un intero popolo. Stesso discorso a Pesaro, che lo piange ancora, e che si lasciò dolcemente trascinare dal suo mito terreno: per i marchigiani Ford era giocatore, allenatore in campo e padre spirituale. La sua ultima partita fu proprio uno Scavolini Pesaro-Montepaschi Siena. Un cerchio destinato tragicamente a chiudersi.
Che brutto scherzo ci ha fatto Alphonso. La sua prematura scomparsa, avvenuta pochi giorni dopo la drammatica lettera che annunciava il suo ritiro forzato dal basket giocato, ci ha spezzato il cuore privandoci di uno dei migliori giocatori mai visti in Europa e in Italia, ma ci ha lasciato un messaggio superiore, commovente e per nulla scontato. Una lezione di sport e di vita che ci insegna a non piangersi addosso di fronte alle difficoltà della vita e ad andare avanti, perseguendo i propri sogni e obiettivi. Ford ha sfidato la sorte, continuando la sua carriera professionistica e regalando emozioni in serie ai suoi tifosi nonostante una leucemia che lo tormentava da quando aveva 23 anni: la vita, seppur spesso troppo breve, va vissuta al massimo, e Alphonso l’ha fatto alla grande giocando lo sport più bello del mondo. Senza farlo mai pesare a nessuno, sempre col sorriso sulle labbra.
Photo by Luca Conti
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