Virtus Roma: l’analisi di questo primo scorcio di stagione
POVERI MA BELLI – All’ombra del Colosseo è finita l’era delle spese folli: sono lontani gli anni in cui vestivano giallorosso gente come Myers, Carter e Bodiroga. Per la prima volta i tifosi hanno fatto il conto con la parola ridimensionamento. Ridimensionamento di cui però non ha risentito la classifica: quarto posto con 7 vittorie e 4 sconfitte. Nell’ultimo decennio solo nel 2007/08 la Virtus seppe raccogliere un numero di vittorie superiore dopo undici giornate: 2° posto in classifica con 16 punti (8 vinte, 3 perse) dietro solo all’imbattuta Siena. Quell’anno l’allora Lottomatica, allenata da Repesa e tra le cui fila militavano i vari Jaaber, Ray, Lorbek, Stefansson e Hawkins, raggiunse addirittura la finale scudetto: fatte fuori prima Cantù (3-1), poi Avellino (3-0), trionfatrice in Coppa Italia, e infine sconfitta solo tra mille polemiche contro Siena (4-1). Il risultato attuale poi assume particolare rilievo se confrontato con quanto fatto negli ultimi tre anni: 11° posto nel 2009/10 (4 vittorie), 10° nel 2010/11 (5 vittorie), addirittura 13° nel 2011/12 (4 vittorie).
UNA VITA IN SIMBIOSI – Ciò che più ha fatto stropicciare gli occhi ai tifosi del PalaTiziano è di sicuro l’accoppiata Taylor-Lawal che ha regalato spettacolari giocate in queste prime 11 giornate. Curioso notare che le partite in doppia cifra del nigeriano coincidano sempre (o quasi) con le migliori partite del play americano: contro Milano, Caserta, Siena, Venezia, Bologna e Varese Lawal ha fatto registrare 16.2 punti di media. Negli stessi match anche Taylor è sempre andato in doppia cifra (tranne che contro le “V-nere”) ed ha viaggiato a 12.5 punti. Quando invece Lawal non ha oltrepassato i 10 punti (e ha fatto segnare 6.2 punti di media contro Pesaro, Cantù, Reggio Emilia, Cremona ed Avellino), Taylor ha rivisto le sue cifre al ribasso (7.4 di media). Emblematica è anche la voce riguardanti gli assist. Nei match in cui il nigeriano è andato in doppia cifra, l’americano ha sempre fornito almeno 4 assists (5.2 di media con un high di 7 contro Siena), nelle altre invece Taylor ha smazzato, ad eccezione dell’incontro con Reggio Emilia, al massimo 3 assists (2.6 di media).
NON BASTA DATOME PER ESSERE “LIBERI” – Nota dolente per la Virtus è la voce “tiri liberi”: è 12^ (70.6%) nella specifica graduatoria e peggio hanno fatto solo Pesaro (69.8%), Venezia (69.2%), Bologna (67.9%) e Cremona (67.6%). E pensare che Roma ha anche potuto approfittare dei numerosi tiri liberi tentati e messi a segno (21/27) nell’ultima partita contro Avellino: prima infatti di scendere in Irpinia i giallorossi erano terz’ultimi (69.7%) “meglio” solo di Bologna (67.3%) e Cremona (67.1%). A nulla serve che Roma abbia tra le sue fila il migliore tiratore di liberi del campionato. Gigi Datome infatti fino ad oggi ha fatto segnare un significativo 59/61 dalla lunetta (96.7%), solo Cantù e Reggio Emilia hanno beneficiato di un suo errore. Ad influenzare quindi la negativa classifica dei liberi è il rendimento dalla linea della carità del resto della squadra, soprattutto di quegli elementi, play e guardie su tutti, che dovrebbero viaggiare a percentuali più che lusinghiere. Dopo Datome infatti il primo romano in graduatoria è Phil Goss, 31° col 70%, poi Taylor, 37° col 63.4%. Infine pesa, e non poco, il 47.4% (18/38) di Lawal.
SE NON LORO CHI? – Datome (a 18.5 punti di media) e Goss (a 14.1) sono i migliori realizzatori di questa Virtus. Il peso dei canestri dei due viene poi confermato dalla speciale classifica del plus-minus: primo Datome (+5.1), secondo Goss (+4.9). Curioso il terzo poso di questa speciale graduatoria. Forse l’atleta più criticato dai tifosi giallorossi, Bobby Jones, occupa il gradino più basso del podio (+4.6).
PRIMI MA NON CON ONORE – A volte guardare tutti dall’alto in basso non è sempre positivo, basti pensare alla particolare classifica delle palle perse. Chi perde più palloni fino ad ora è proprio Roma (18.7 di media). La Virtus ha fatto meglio, si fa per dire, anche di Avellino (18.0) e Pesaro (17.8), due squadre che occupano rispettivamente il penultimo e ultimo posto in classifica. L’Acea ha inoltre le ali che perdono più palloni in tutto il campionato (11.7 di media), bene invece guardie e play-maker che ne perdono “solo” 6.9. Tra i singoli primo Lawal (3.5), secondo Datome (2.9).
CHI FA DA SE FA PER TRE – Nessuno come Roma nel tiro da tre. A guidare la speciale classifica è proprio la Virtus (43%), davanti a Varese (39.5%), Cantù (38.8%) e Siena (38.6%). Anche tra i singoli, i giallorossi fanno la voce grossa: ben tre i giocatori nella top-ten. Il migliore tiratore da oltre l’arco della LegaA è infatti Lorenzo D’Ercole (57.6%), poi terzo Datome (52.2%) e nono Goss (48.8%).
NOSTALGIA CANAGLIA – Era il 2008/09 quando Roma centrò per l’ultima volta la qualificazione alle FinalEight di Coppa Italia. All’epoca al termine del girone d’andata fu secondo posto (20 punti con 10 vinte e 5 perse) dietro all’imbattuta Siena: in quel di Bologna ci fu poi l’eliminazione ai quarti contro i padroni di casa della Canadian Solar che, dopo aver fatto fuori anche Teramo, si arresero solo in finale alla MontePaschi. Domenica con Sassari sono in palio due punti fondamentali per cercare di staccare il biglietto per Milano.
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