Effetto PalaSerradimigni, Sassari ritrova la vittoria
Sassari ritrova la vittoria dopo una doppia battuta d’arresto, è Pesaro a cadere al PalaSerradimigni; la VuElle, paga carissimo la mancanza di lucidità in attacco, mentre Sassari, grazie alla scelta iniziale di partire con un quintetto basso, indirizza la gara verso la direzione preferita, senza mai dover faticare a gestire il vantaggio costruito al di là del primo quarto.
Sono gli esterni a guidare la riscossa biancoblu, con Carter mattatore nel primo quarto e poi bravissimo nel mettersi a disposizione della squadra, quando Bucchi ha deciso di difendere a zona. L’ultimo quarto porta poi la firma di Stipcevic e Savanovic, impietosi dalla lunga distanza.
La cronaca:
Pasquini cambia il suo quintetto, con Devecchi in starting five e Carter da 4, la scelta di abbassare i 5 di partenza, permette al Banco di costruire subito un buon break dove è Carter il protagonista, la sua precisione dalla lunga distanza, poi raffreddatasi nel corso dei primi 10 minuti, regala 12 punti di bottino personale e di vantaggio, Bucchi trova in Thornton la sua risorsa dalla panchina. Il n°8 Pesarese è a volte un po’ egoista nelle scelte, ma anche capace di portare quella rottura nella difesa Sassarese che permette alla VuElle di riportarsi in partita 24-18 il primo quarto.
E’ sempre dagli esterni che Sassari trova i suoi punti di forza, Stipcevic, Monaldi e Lacey riescono sistematicamente a costruire qualcosa di positivo e la Dinamo ritrova il +12, con Pesaro che paga carissimo le percentuali basse dalla lunga distanza.
La squadra di Bucchi riesce ad esprimersi in maniera positiva in attacco, solo a ritmi alti, il contropiede della Consultinvest funziona, ma i problemi a difesa schierata sono chiari e Sassari li legge tutti nel migliore dei modi, riuscendo a costruire anche il +18. 45-27 Sassari.
Il copione al rientro dagli spogliatoi è lo stesso visto nei primi due quarti, Lacey e Jhonson Odom hanno sempre modo di battere sul primo passo il diretto marcatore e di conseguenza costruire anche per i compagni; i tiri ad alta percentuale vanno a bersaglio per gli uomini di Pasquini e i padroni di casa toccano anche il +22 nel terzo quarto, mentre per la squadra di Bucchi la pausa lunga sembra non aver aiutato a chiarire le idee in attacco, con il coach ex Brindisi che punta allora sulla zona per cercare di ridurre la forbice del passivo.
Pesaro si regge sulle spalle di Thornton, che è croce e delizia dell’attacco ospite, a volte egoista nelle letture è comunque l’unico capace di costruirsi un tiro, mentre dall’altra parte del campo, Sassari, fa male con tutti i suoi effettivi, soprattutto quando riesce a punire sulla linea di fondo, la zona 3-2 imposta da Pesaro.
68-47 al 30’.
Sassari continua a martellare, due triple di Stipcevic in apertura di ultima frazione, rappresentano la chiusura della gara con 7 minuti di gioco ancora da disputare, mentre le palle perse di Pesaro continuano a crescere senza sosta, sono ben 17 al 34’, che fotografano il risultato in maniera perfetta, 79-52.
Sassari deve solo giocare con il cronometro e il garbage time fissa il punteggio sul 86-59.
Sassari (Coach Pasquini)
Johnson-Odom 11; Lacey 12, Devecchi 3, D’Ercole, Sacchetti, Lydeka 9, Savanovic 12, Carter 16, Stipcevic 18, Olaseni 2, Ebeling, Monaldi 3
Pesaro
Fields 4; Gazzotti 2; Cassese; Thornton 21; Jasaitis 7; Ceron 4; Bocconcelli; Jones 8; Serpilli; Nnoko 8; Zavackas 5; Harrow 4