Dentro la crisi di Trento: è Craft la soluzione?
Avvio da incubo per l’Aquila Basket Trento: delle 10 partite fin qui giocate in stagione, è arrivata una sola vittoria, alla prima giornata di Eurocup contro il Partizan Belgrado (che affronterà proprio stasera, martedì, in una gara da dentro o fuori). Una crisi che è stata certificata dal 110-72 subito sabato scorso ad Avellino, uno dei punti più bassi della Dolomiti Energia da quando è arrivata in Serie A. Ma quali sono i motivi di questa crisi?
È arrivata la fine di un ciclo per Trento?
L’Aquila da quando è arrivata in Serie A cinque anni fa si è tolta parecchie soddisfazioni, arrivando a giocarsi due finali scudetto negli ultimi due anni e sfiorando la finale di Eurocup nel 2015/16. Inoltre sono stati diversi i primi ricevuti dai giocatori, dalla dirigenza e dall’allenatore in questi anni. Proprio Maurizio Buscaglia è stato uno dei demiurghi di questa bella realtà, frutto della continuità del lavoro (ha raggiunto da poco le 500 presenze in panchina dell’Aquila) e dalla capacità di adattarsi a diverse situazioni, dalla C1 alla seconda competizione europea. Difficile chiedere la sua testa, anche perché le squadre di Buscaglia in questi anni hanno spesso lavorato come un diesel: lo scorso anno, per esempio, l’Aquila non ha partecipato alle F8 di Coppa Italia, ma è arrivata a una stoppata di Goudelock dalla possibilità di strappare il fattore campo in gara-5 di finale. L’allenatore è molto meticoloso nel lavoro e i suoi concetti difensivi hanno bisogno di tempo per essere assorbiti: Buscaglia ha tutto il credito necessario per portare a termine la stagione.
Il mercato, per ora, non è stato all’altezza
La dirigenza di Trento ha sempre trovato dei giocatori di altissimo livello, pur lavorando con un budget ridotto. Quest’estate sono andati via due giocatori fondamentali per la squadra: Sutton e Shields. A questi vanno aggiunti dei giocatori funzionali al sistema come Gutierrez e soprattutto Silins. I nuovi arrivati, per ora, non ha dimostrato di poter essere paragonati ai partenti. Marble non sembra ancora il giocatore che avevamo visto due stagioni fa proprio a Trento, probabilmente condizionato dall’infortunio subito. Pascolo sta recuperando la condizione, ma è ancora lontano dall’essere un fattore, anche perché se la squadra non gira ne risente più di tutti. Jovanovic non ha i mezzi fisici per rimpiazzare Sutton e non ha ancora trovato la sua dimensione nel gioco di Buscaglia. Radicevic non riesce a dare i tempi giusti alla squadra, tanto che la società si è mossa per riportare in Trentino Aaron Craft. Un play d’ordine, ottimo difensore che ha aumentato la sua esperienza giocando a discreti livelli in Europa dopo l’esperienza di Trento un paio d’anni fa. Come riporta Il Trentino, Craft dovrebbe prendere il posto proprio di Radicevic in campionato, provando a togliere un po’ di responsabilità anche a Toto Forray, che deve tornare a spaccare le partite dalla panchina. Il ritorno di Craft dovrebbe dare una forma più stabile alle gerarchie di squadra, migliorare la difesa e permettere a Trento di giocare a ritmi più congeniali al suo roster. Molti tifosi chiedevano un realizzatore, ma l’Aquila ha sempre avuto giocatori con tanti punti nella mani inseriti in un meccanismo di gioco che li proteggesse e li valorizzasse, un sistema che in questo primo mese di stagione ancora non si è visto. Ripartire dalle certezze della società e della squadra per uscire da questo momento difficile è la strada da percorrere a Trento.