Durant ha finalmente vinto il titolo di MVP, anche se, per alcuni, il trofeo è stato consegnato al numero 35 di OKC con un paio d’anni di ritardo. Si è detto spesso che il giocatore meritasse il più alto riconoscimento individuale e quando ciò è accaduto è stato un plebiscito: 119 voti al primo posto, contro i 6 di Lebron e lo 0 di tutti gli altri. Sarebbe stato uno scandalo non eleggere il giocatore che ha guidato i Thunder al secondo posto nella Lega con 32 punti, 7.4 rimbalzi e 5.5 assist di media. Durant ha tenuto a galla i suoi anche durante la lunga
assenza di Westbrook, ancora fermato da un’operazione al ginocchio. È stato inoltre miglior marcatore dell’intera NBA per la quarta volta in cinque anni, senza però escludere i compagni, come il dato sugli assist (career-high) rivela. Oltre questo ha anche superato sua maestà Michael Jordan nella striscia di partite consecutive con oltre 25 punti, arrivando a quota 41 (qua-ran-tu-no!). Nonostante il record sensazionale non ha perso la sua consueta umiltà, arrivando a dichiarsi contento di aver terminato la striscia: “Sono contento sia finita, il basket è uno sport di squadra e questo record era solo una distrazione”. Ora che è tornato Westbrook, i Thunder hanno superato con qualche difficoltà i Grizzlies, e sono già sotto 0-1 contro i Clippers. La stampa locale ha osato difenirlo Mr. Unreliable, (Mr. Inaffidabile, ndr) e lui ha risposto con 36 e 33 punti in gara6 e gara7, giusto per rimettere le cose in chiaro.
A noi non resta che applaudirlo ed omaggiarlo, facendo rivivere le sue 10 migliori giocate dell’anno: