“Programmi per la nuova stagione?”
“Abbiamo preso Calderon. Perché non gli facciamo fare un tour d’addio lungo una stagione?”
“Mi stavo proprio chiedendo perché avessimo preso Calderon… Comunque no, quest’anno facciamo una squadra di basket”
Voci in sottofondo: “Era anche ora..”
Questo dialogo è frutto della fervida fantasia di chi scrive e (si spera) resti solo un iperbolico attacco per un articolo ma, considerando la confusione negli ultimi Lakers, non escluderemmo a priori nulla. Una cosa vera di cui i tifosi gialloviola possono giubilarsi però c’è: I Lakers hanno provato a fare una squadra di basket. Poi hanno perso Kobe e preso Calderon ma lo hanno fatto per non farci preoccupare troppo.
Passata stagione
Riassumibile così: Kobe va in giro a prendersi l’amore che da bravo dio pagano si è meritato. Gli altri, quando avanza del tempo, provano pure a capire cosa fare di quella arancia gigantesca che continua a arrivargli in mano quando non ce l’ha il 24. Record di astinenza dai playoff e record di sconfitte sono il risultato del processo. I Giovani futuribili e confusi sono la parte da salvare.
Novità 2016/2017
Manca Kobe e da solo questo basta a far intuire il cataclisma in corso in casa Lakers. Ma il rinnovamento ha anche lati molto positivi. C’è un allenatore nuovo, Luke Walton, che ha dalla sua la forza delle idee (e già è un passo avanti sostanziale rispetto al predecessore) e già conosce l’ambiente, posto che ambientarsi ad LA non deve essere difficilissimo. C’è Jordan Clarkson in quintetto e non era così scontato che il giocatore originario delle Filippine sarebbe rimasto. C’è il potenziale infinito di Brandon Ingram arrivato da Duke e subito diventato il classico giocatore che “piace alla gente che piace “ che esce ogni anno dal Draft. A coprirgli le spalle l’esperienza di Luol Deng, che non avrà la stessa esplosività dei tempi di Chicago ma in campo ci può ancora stare egregiamente. Preso anche Mozgov che, se resta sano, è un discreto upgrade dell’involuto Hibbert avuto nella scorsa stagione. A completare il contingente straniero il positivo (in Summer League però) Zubac dalla Croazia con furore e Jianlian perché in Cina devono continuare a andare di moda il purple and gold. Poi c’è pure Calderon che continua a perseverare nel suo segreto intento: vivere nelle città più belle degli Stati Uniti per almeno un anno ogni anno. Tifiamo per te Josè Manuel
La star
La prima cosa che ha fatto Luke Walton arrivato a Los Angeles è stata chiarire che le chiavi in mano sono da dare a D’Angelo Russell da Ohio State. Decisione sacrosanta ma inspiegabilmente non avallata dal precedente coach, ancora legato all’idea del primo anno da dedicare all’apprendistato del giovane rookie, preferibilmente con lunghe soste in panchina. Il risultato l’anno scorso è stata progressiva depressione del diamante grezzo in questione con annesse ragazzate. L’avvento del nuovo corso però, anche stando a quanto visto in estate, ,lo ha rivitalizzato definitivamente e ora Russell punta a limitare i fisiologici alti e bassi dati dai suo vent’anni. Al fianco gli hanno mantenuto Clarkson e da servire davanti ha due ragazzoni terribili come Ingram e Randle. Il ragazzo si divertirà e noi con lui.
Obiettivi Stagionali
Come scritto sopra ci divertiremo a vedere i Lakers ma sarà un piacere a volte masochistico perché, causa palese deficit di inesperienza, perderanno partite in maniera ingenua e ne vinceranno alcune senza aver capito ancora come. Quando lo capiranno diventeranno una gran bella squadra ma al momento non solo non hanno ancora capito quali bottoni premere, non hanno proprio neanche capito qual è la tastiera. Aspettiamo fiduciosi. Per il momento ci accontenteremo di un record accettabile.