NBA – Ginobili, ritiro o no? “D’accordo con Duncan, aspetteremo un po’ prima di decidere. Pop ci aspetta”
Da leggere con quella speranza, emozione e sensibilità che non solo un tifoso Spurs, ma un amante basket in generale, può provare. Quando il prossimo anno ricomincerà di nuovo il campionato,sarà tutto intatto in casa San Antonio? Unica certezza: la certezza di non avere, per ora, ancora alcun ritiro. «Ci sono momenti in cui ripenso alla stagione e mi chiedo come potrei non giocare ancora un po’. In altri istanti non voglio neanche vedere una palla. Aspetterò fine mese per vedere come mi sento: se mi sento o meno un ex giocatore. Se ho nostalgia e come sta il mio fisico. E’ un momento unico della mia vita, non mi sono mai trovato in questa situazione. L’ho pensato in maniera fugace nel 2013, ma dopo una settimana o 10 giorni già sapevo che avrei affrontato una nuova sfida. Ora vedremo. Magari mi succederà lo stesso, o forse dovrò aspettare un po’ più di tempo. Non sono scelte da fare in modo affrettato», è l’avvio del discorso di uno di loro, di Manu Ginobili, sul suo blog sul quotidiano argentino La Nacion. Quasi 38enne, alla fine di un’ennesima ed entusiasmante stagione, il giocatore riflette sul proprio futuro. Stessa cosa che farà l’altro big, che ha un anno
in più di lui, Tim Duncan. «Pop ha detto a me e Tim che ci voleva ritrovare la prossima stagione, – e qui la decisione che diventa ancora più ardua – la verità è che se la franchigia mi avesse fatto capire che non mi voleva più, o che voleva ricostruire, o che voleva una squadra più giovane, sarebbe stato più facile per me. Forse mi sarei sentito un po’ ferito, perché quando sei su un cornicione vuoi lanciarti da solo, non vuoi che ti spingano. Quindi avrebbe fatto un po’ male, ma avrebbe anche reso le cose più facili. Invece no, e io non posso dire che se mi vogliono resto, perché devo capire davvero se ho voglia di farlo e di rimettermi totalmente in “quell’abito”». Una situazione da cui molti altri giocatori sono passati, ma « ognuno la vive a suo modo, con esperienze e situazioni familiari e fisiche diverse, -ha scritto – smettere di fare quello che hai fatto per tutta la vita è una cosa unica, non so se esista una decisione corretta. Non si può mai sapere se è hai scelto bene o no». Il saluto dei supereroi significherebbe una rivoluzione texana, il loro permanere la continuazione di un’era. Una scelta da bivio fondamentale. E se anche Pop se ne andasse? E anche Parker pensasse al ritiro? Un vero cambiamento, che però potrebbe pesare meno all’italo-argentino perché «mi sentirei meno in debito con i compagni». Ma se invece Pop, Parker e Duncan continuassero? «Con Tim ci siamo trovati d’accordo sull’idea che entrambi vogliamo aspettare un po’, – ha continuato Ginobili – abbiamo bisogno di tempo, di vedere cosa succede, come ci sentiamo, cosa dicono le nostre famiglie. Il nostro corpo non è più lo stesso, anche se nel suo caso non si nota. Però già stanno arrivando altri pensieri. Questo è il momento di stare al 100% con la mia famiglia. Mia moglie mi ha detto che sono io a dover decidere, e che lei sarà al fianco qualsiasi cosa decida. Pensavo sarebbe stata una decisione di squadra, ma lei sarà contenta se io sarò contento».
Photo: Nico_