Razzismo in NBA: tutti contro il proprietario dei Clippers. Dai giocatori ad Obama, scoppia la protesta!
E’ polemica su tutti i fronti nel mondo della pallacanestro americana, a causa di alcune frasi di sfondo altamente razzista presumibilmente prononunciate dal proprietario dei Los Angeles Clippers, Donald Sterling, rivolte all’ex star Magic Johnson. L’NBA sta indagando, ed il commissioner Adam Silver si aspetta che al magnate americano venga concesso un giusto processo.
Lo scandalo è scoppiato a causa di una foto pubblicata dalla giovane fidanzata del proprietario ottantenne, che durante una partita dei Clippers aveva scattato un’istantanea con Magic Johnson, presente a bordo campo. Lo scatto ha mandato su tutte le furie Sterling, che in una conversazione pubblicata dal sito Tmz, avrebbe apostrofato la ragazza (tra l’altro di origini nere e messicane) con epiteti decisamente poco consoni, sofferamandosi sull’inconveniente di farsi ritrarre con persone afroamericane, menzionando per l’appunto Magic. Le risposte seccate e indignate sono giunte da ogni parte del mondo, dai giocatori dei Clippers (di cui molti di origine afroamericana) al presidente Obama.
Nella notte gli atleti della squadra californiana, durante il match di playoffs contro Golden State, hanno inscenato una protesta, togliendosi simbolicamente le tute “firmate Clippers” e lasciandole per terra al centro del campo, continuando così il riscaldamento senza articoli d’abbigliamento che potessero ricondurre al proprietario. La risposta del diretto interessato Magic Johnson giunge dopo poche ore, attraverso queste dichiarazioni: “Non andrò mai più a una partita dei Clippers finché Sterling sarà il proprietario, siamo tutti arrabbiati e delusi. Se la pensi in quel modo, perché essere il proprietario di una franchigia in Nba, lega in cui oltre il 70% dei giocatori è afroamericano? Penso che dovrebbe andarsene, perché se la pensi in quel modo non dovresti essere il proprietario di una squadra in una lega prevalentemente afroamericana. Ed è una vergogna che nel 2014 ci sia ancora qualcuno che discrimina gli afroamericani. Non è possibile e non può esistere in Nba. Lo conosco dal 1979, pensavo fossimo amici. Pensavo mi rispettasse, ma quando ho letto quei commenti mi sono sentito offeso come afroamericano”.
Infine sulla questione di sfondo razzista, interviene il presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, naturalmente molto colpito dal tema: “Quando gli ignoranti vogliono mettere in mostra la loro ignoranza non devi fare nulla, solo lasciarli parlare. Dobbiamo rimanere costantemente all’erta per comportamenti razzisti che ci dividono invece di farci vivere la nostra diversità come una forza. Dobbiamo denunciare questi comportamenti. Sono certo che il commissioner Adam Silver si occuperà del problema: l’Nba ha tantissimi giocatori afroamericani ed è parte della cultura afroamericana. Per questo credo che l’Nba si preoccuperà di andare a fondo della questione”.