Non vi erano molti dubbi a riguardo ma nelle scorse è arrivata l’ufficialità. Tony Parker ha firmato il rinnovo contrattuale con i San Antonio Spurs legandosi a vita con il team con cui ha esordito in NBA. Come da prassi per la franchigia texana non sono stati resi noti i termini del deal ma si vocifera di un triennale da 43 milioni di dollari.
Il playmaker francese fa parte degli speroni dal 2001 e con essi ha vinto 4 titoli NBA. Il giocatore di origini belga è stato uno dei tasselli fondamentali di questi successi, a dimostrazione la conquista del titolo di MVP nelle Finals del 2007 in cui furono “sweepati” i Cavaliers – primo alloro di questo genere per un europeo. Forse però chi ha tratto maggiormente vantaggio da questo connubio è stato proprio Parker che grazie a Popovich è potuto sbocciare da onesto mestierante a All Star Gamer (simboliche le dichiarazioni di Pop dopo il primo try out del francese in cui senza troppi giri di parole asseriva di non volerlo rivedere più indossare una casacca Spurs) ma soprattutto grazie a un contesto di squadra in cui le “mani dolci” e il QI cestistico sono divisi in ogni ruolo ha potuto mascherare i suoi limiti in playmaking, tiro da tre e ball handling (quest’ultima skill notevolmente migliorata nel corso delle stagioni) ed esprimere al meglio le sue doti di penetratore e tiratore dalla media.
Con i Big Three al completo e un Leonard in definitiva consacrazione gli Spurs tenteranno un’ultima cavalcata alla conquista di un qualcosa mai accaduto, ovvero il “repeat” della conquista dell’anello.
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