Nico Mannion, in una lunga intervista concessa a Davide Chinellato di Gazzetta.it, si apre su NBA, Nazionale e sulla sua Italia.
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“Sono felice di essere stato scelto dai Warriors, è come un cerchio che si chiude (suo padre Pace, per diverse stagioni in NBA prima di approdare a Cantu’, fu scelto anche lui dai californiani). Qui c’è un clima fantastico, è come una famiglia, e sto cercando di apprendere tutto quello che posso da dei mostri sacri come Curry e Green”.
Incalzato sulla nazionale e sull’Italia, Nico Mannion risponde “se verrò convocato ci sarò. Mi sento italiano in tutto e per tutto: quando mi chiedono di dove sono non rispondo Utah o Arizona, ma Siena. Mi sento spesso con mia madre su FaceTime, mi insegna le ricette italiane, la sua cucina mi manca tanto”.
Brucia ancora l’essere stato scelto solo alla 48, Nico Mannion? “Uscito dal liceo ero il sesto liceale d’America, essere finito solo alla 48 mi da’ tante motivazioni per crescere, soprattutto quando giochiamo contro altre squadre ed ognuna di esse poteva selezionarmi e non l’ha fatto”.
NBA, Golden State Warriors, Nico Mannion: “Essere finito al secondo giro mi dà la carica”https://t.co/Ptlvn6JqW7
— skysportnba (@SkySportNBA) December 1, 2020
Infine, una battuta sul 2020 e sull’anno che lo aspetta: “Una definizione per il 2020? Montagne russe. Paradossalmente essere in questa situazione mi aiuta al momento: vivo a 5 minuti dall’arena in cui mi alleno, il lockdown mi sta aiutando a concentrarmi esclusivamente sul basket. Al 2021 chiedo solo di migliorarmi come giocatore, è quello che papà Pace mi ripete ogni giorno”.
Qui il link all’intervista originale.