Ncaa, South Region- Duke si sbarazza di Utah, UCLA sbatte contro Gonzaga. Gli Zags alla Elite 8
Siamo ormai nella fase calda anzi caldissima di questa March Madness anno domini 2015. Nella notte si è deciso chi nel sempre ricco di storia Regional 4 potesse raggiungere l’Elite 8 nei due match che contrapponevano i favoritissimi Blue Devils e la sorpresa Utah da una parte e il fascino di due scuole ricche di storia quali sono Gonzaga e Ucla. Vediamo come è andata.
Duke-Utah: A quattordici anni in Italia di solito ci si regala il motorino. Non è dato sapere se Coach K abbia chiesto una Vespa per arrivare prima degli altri nella sua quattordicesima partecipazione alla Elite 8, la seconda negli ultimi due anni, certo è che dopo l’ultima prova Duke si candida ancor di più tra le pretendenti al torneo. Contro la numero 5 Utah però per la scuola del North Carolina non è stato facile. Di sicuro non ha aiutato Duke la voglia degli Utes che solo nel finale si sono spenti non aiutati da problemi di falli e dalla scarsa serata della stella Delon Wright. Fratello del veterano Nba Dorrell e prodotto dello stesso liceo di un tale Russell Westbrook quasi tutte le possibilità degli Utes passavano per il loro senior che è però incappato in una serata no con soli dieci punti ed un mesto 4 su 14 al tiro. Con queste premesse a poco sono serviti i 15 punti del compagno di backcourt Branden Taylor e delle percentuali dal perimetro comunque buone. Dal’altra parte l’altro grande atteso Jahili Okafor si è limitato a una serata tranquilla dove ha messo insieme solo sei punti ma sette rimbalzi che hanno certifcato la superiorità degli interni di Duke. Con la stella assoluta della squadra non in gran serata ci ha pensato però l’altra sicura scelta al prossimo draft Justise Wislow a mettersi in mostra. Il nativo di Houston, dove è crescuto misurandosi con gente già in Nba come Tyson Chandler e J.R Smith, non ha avuto paura e si è preso i riflettori con una prova da 21 punti e 10 rimbalizi ed un jumper pesantissimo per spezzare un parziale di 9 a 0 con cui gli Utes avevano sognato il colpaccio a 4 minuti dal termine. Non male quindi come ritorno a casa per il ragazzo del Texas regalare lo scontro con Gonzaga proprio con quel tiro che pareva il suo punto debole.
UCLA-Gonzaga: Riccardo Fois da ragazzino ha vinto uno scudetto di categoria a Olbia con un tale Gigi Datome poi è partito per l’America ha fatto un pò di scuole lì tra l’Alabama e la California, è tornato in Italia a provare la carriera da giocatore prima di tornare negli States e diventare Rick, l’assistente di uno dei migliori coach dell’intera Ncaa, Mark Few di Gonzaga. Ideale contraltare del suo prossimo avversario con i suoi modi tranquili e il suo low profile, stavolta coach Few è riuscito nell’impresa di riportare gli Zags a quella Elite 8 che mancava dal ’99, il suo ultimo anno da assistente. Eppure sembrava ripeteersi la solita storia per i Bulldogs, sempre nel torneo, aiutati da una Conference non di primo piano, ma mai ai piani che contano. Gonzaga è parsa per gran parte del match confusa e senza un’idea di gioco contro i Bruins. Ucla però ha avuto la colpa di non chiuderla mai davvero nonostante i 16 punti a testa del duo Norman Powell-Tony Parker (no, nessuna parentela e fa il centro..). Così alla fine Gonzaga è rientrata trovando nel reparto lunghi i suoi assoluti protagonisti dai nomi europei: Karnowski e Sabonis (lui si imparentato eccome con “quel” Sabonis) e alla fine sulle ali dell’entusiasmo ha chiuso in crecendo condannando i Bruins alla sconfitta di 12 punti (74-62 il risultato finale).