La settimana si è aperta con l’ufficializzazione di un importante trade. Per portarla a termine sono intervenute tre franchige che per un motivo o per l’alto avevano bisogno di cambiare qualcosa. Toronto si è portata in Canada Rudy Gay da Memphis, ma ha dovuto cedere ai Grizzlies il giovane lungo Ed Davis. In Tennessee arrivano anche il veterano Prince e Austin Daye da Detroit. Ai Pistons, che rinuncano all’ultimo reduce della squadra che si aggiudicò l’anello nel 2004, arriva il Calderon dai Raptor sperando che dando in mano la squadra all’esperto play spagnolo, si possa iniziare a far crescere i tanti giovani presenti nel roster.
Siamo a 10 giorni dall’inizio dell’All Star Weekend, e tutto oramai sembra deciso: negli ultimi giorni sono stati anche scelti i coach che guideranno l’Est e l’Ovest. Saranno Erik Spoelstra, 42 anni, allenatore di Miami Heat con alle spalle 358 panchine in NBA e Gregg Popovich, 64 anni, coach dei San Antonio Spurs e già vincitore di ben 4 anelli. I quintetti di partenza saranno i seguenti: Est – Wade, LeBron, Anthony, Garnett e Lopez (che ha preso il posto di Rondo); Ovest – Paul, Bryant, Durant, Griffin e Howard. Le riserve per Spoelstra saranno Jrue Holiday (Philadelphia), Paul George (Indiana), Chris Bosh (Miami), Tyson Chandler (New York), Kyrie Irving (Cleveland), Joakim Noah (Chicago) e Luol Deng (Chicago), mentre Popovic avrà con se in panca James Harden (Houston), LaMarcus Aldridge (Portland), David Lee (Golden State), Zach Randolph (Memphis), Tony Parker (San Antonio), Tim Duncan (San Antonio) e Russell Westbrook (Oklahoma City). Come ogni anno ci sono degli esclusi eccellenti: per l’Ovest Stephen Curry che sta disputando una grande annata con Golden State, Marc Gasol penalizzato dalla scelta ricaduta sul suo compagno di squadra Randolph ma anche due pezzi da novanta come Paul Pierce e Dirk Nowitzki.
Una brutta notizia è arrivata da Boston, dove il funambolo Rajon Rondo ha chiuso anticipatamente la sua stagione avendo subito la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Con questo potrebbe chiudersi definitivamente la pagina gloriosa scritta fino ad oggi dal gruppo che ha vinto il titolo 2008. Dopo la partenza di quest’estate di Ray Allen, la proprietà dei Celtics potrebbe pensare di cedere per un offerta invitante anche la sua bandiera Pierce ad un squadra in lotta per il titoli, visto che ha ancora un solo anno di contratto a 15.3 milioni di dollari. Mentre i due anni residui per Garnett potrebbero diventare un problema nel prossimo futuro.
Il campo ha evidenziato che New York è sempre più vicina a Miami che oramai sente il fiato sul collo con una sola gara di vantaggio: i Kniks sono a 31 vinte e 15 perse (8-2 nelle ultime 10) mentre gli Heat sono a 31 vinte e 14 perse (7-3 nelle ultime 10). Alle loro spalle, molto distaccate, due franchige appaiate: Indiana e Chicago con 29 V e 19 P. Attualmente tra le prime otto figurano Brooklyn (28-19), Atlanta (26-20), Milwakee (25-21) e Boston (24-23). L’ultima della classe, per la Eastern Conference, rimane Charlotte (11-36) anche se la squadra che sta vivendo il momento più duro è senz’altro Orlando che ha una striscia aperta di ben 10 sconfitte consecutive.
Guardando la costa del Pacifico solidamente al comando restano i San Antonio Spurs (38-11) che sono arrivati alla decima vittoria consecutiva. Alle loro spalle Oklaoma City (36-12), i Los Angeles Clippers (34-16) che senza il loro uomo più importante Paul stanno vivendo un momento delicato con 2 vittorie e 6 sconfitte, Memphis (30-16), Golden State (30-17), Denver (30-18), Utah (27-22) e Houston (26-23). Da sottolineare l’inversione di tendenza nei risultati dei Lakers che sono tornati sistematicamente alla vittoria, ma che ancora sono ben lontani dai play off e anche al 50% delle vittorie (22-26).
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