L’ultima settimana di basket dall’altra parte dell’oceano, la seconda, conferma le squadre favorite alla vigilia nei piani alti della Eastern Conference. Philadelphia rimane davanti con un sontuoso 5-1, inclusa la vittoria sui Timberwolves di Karl Anthony Towns che sfiora la rissa con Joel Embiid (poi proseguita abbondantemente sui social media), costata poi due giornate di squalifica ad entrambi, e con la tripla sullo scadere di un sorprendente Furman Korkmaz contro i Portland Trail Blazers, nonostante la sconfitta della notte scorsa contro i Suns. Da cineteca anche i Miami Heat, pure loro con un record di 5-1, che vincono entrambe le sfide back-to-back con Atlanta prima di chiudere il filotto in settimana con una netta W sui Rockets di Harden e Westbrook, e i Celtics di Brad Stevens – che sembra mantenere la sua nomea di allenatore per squadre senza pressione – col fiore all’occhiello della vittoria sui Milwaukee Bucks e un Antetokounmpo tenuto col freno a mano (“solo” 22 punti nella sfida). A brevissima distanza seguono proprio i Bucks che vincono lo scontro diretto con i campioni in carica dei Toronto Raptors, anche loro li’ attaccati al treno delle prime. Tra le delusioni della settimana vanno inseriti gli Hawks (gia’ al top nella nostra rubrica la settimana scorsa) che incappano in tre sconfitte di fila, nonostante continui a brillare la stellina del secondo anno Trae Young. Pollice verso anche per i Wizards che – pur ancora privi di John Wall – ne perdono tre in fila con Wolves, Rockets e Spurs, nonostante le ottime prestazioni di Beal e del sorprendente giapponese Hachimura. Giu’, infine, anche i Chicago Bulls, che riescono nell’impresa di perdere contro Cavs e Knicks e si trovano penultimi, proprio prima dei derelitti Knickerbockers di New York.
UP:
PHILADELPHIA 76ERS
Brett Brown sembra aver trovato il bandolo della matassa e aver completato il suo lavoro di crescita di questa squadra. La testa calda di Joel Embiid (date un’occhiata al suo twitter account in questi ultimi giorni per capire di cosa stiamo parlando) forse c’entra perfettamente nella logica di questa squadra arcigna, affamata e ruspante, con le conferme di Ben Simmons e Tobias Harris come ottime spalle del centrone filiforme. Da titolo – per ora.
MIAMI HEAT
Vero, le tre vittorie di fila comprendono due caselle verdi contro i piu’ deboli Hawks – che comunque venivano da tre vittorie in fila – ma l’ultima contro i piu’ quotati Houston Rockets, cacciati indietro a 29 punti. Una squadra giovane e di belle speranze che potrebbe gia’ dare soddisfazioni al pubblico in occhiali da sole e bermuda dell’American Airlines Arena fin da quest’anno. L’occhio attento ed esperto di Spoelstra e l’aggiunta di Jimmy Butler stanno gia’ dando filo da torcere a chiunque. Caldi, caldissimi.
BOSTON CELTICS
Decisamente una settimana da ricordare, non foss’altro per la vittoria contro i Bucks che e’ arrivata senza Kanter e Brown. Tatum sforna una prestazione da 25 punti quando conta e tutto il quintetto va in doppia cifra, una panchina che era – e rimane – una delle piu’ lunghe ad Est e una squadra che essendo “libera” da pressioni da titolo (senza Irving, approdato ai Brooklyn Nets) potrebbe continuare forte e sorprendere. Orgogliosi.
DOWNS:
ATLANTA HAWKS
Peccato, verrebbe da dire. Dopo essersi meritati una posizione tra le “top” nella nostra rubrica della scorsa settimana, dobbiamo giocoforza schierare le Aquile della Georgia da questa parte del guado, dopo tre sconfitte tre di fila in questa settimana – pur se arrivate contro Heat e Sixers. Young continua ad essere infuocato, ma i limiti di una squadra comunque giovane sotto tanti aspetti stanno gia’ uscendo. Jabari Parker fa quel che puo’ insieme al redivivo Vince Carter, costretto suo malgrado (ipotizziamo) a partire in quintetto a quasi 40 anni. La speranza e’ l’ultima a morire.
WASHINGTON WIZARDS
Va bene l’assenza di Wall (va beh, ormai ci siamo abituati) ma la compagine allenata da Scott Brooks vale piu’ della posizione attuale. Un Beal sempre mortifero (46 punti nella sconfitta contro i Rockets) e un buonissimo Hachimura, il resto non basta. Wall serve come il pane e Isaiah Thomas deve alzare il suo livello se i Wizards vogliono puntare alla post-season. Braccino.
CHICAGO BULLS
Se poco a nord, sul lago Michigan, a Milwaukee ridono, di certo nella Windy City in pochi lo fanno al momento. Poca se non nulla finora la crescita di Lauri Markkanen rispetto allo scorso anno, Zach LaVine che si attesta oltre i 21 di media ma offre poco altro alla squadra, unica nota positiva dal secondo anno Wendell Carter Jr che sta producendo 9.4 rimbalzi conditi da 14.6 punti. Ad aggiungere “drama”, come si dice negli USA, sono arrivate due brutte sconfitte contro Cavs e Knicks, la prima in totale ricostruzione, la seconda in totale distruzione ormai da diversi anni. Cellino avrebbe gia’ esonerato l’allenatore. Poca voglia.