Siamo entrati nell’ultimo mese di regular season e il quadro playoff, sebbene non definitivo si fa sempre più chiaro.
Ad Ovest, con la vittoria nello scontro diretto contro i Thunder, Dallas pare aver blindato la settima piazza, che le consentirebbe di evitare la schiacciasassi Golden State, almeno fino ad un’ipotetica finale di conference. I Mavs non possono dormire sogni tranquilli in quanto con ogni probabilità troverebbero una tra Grizzlies e Rockets, due team il cui match-up degli uomini di Cuban pare essere alquanto difficile; Nowitzki e soci infatti paiono adeguarsi meglio a sfide dal punteggio elevato – ne è la prova il match contro Okc – mentre con difese schierate fatica non poco – dimostrazione è la sconfitta ad Indianapolis. Memphis è da anni riconosciuta come una delle difese più granitiche della lega, data la presenza di mastini come Allen e Gasol, mentre Houston in questa stagione sembra aver finalmente raggiunto un equilibrio attacco/difesa, con o senza Howard.
Altro fattore da tenere sott’occhio è quello della mina vagante rappresentata dai campioni in carica degli Spurs, che sembrano – come al solito quando la stagione diventa decisiva – aver trovato le giuste marce riabbracciando un Parker su livelli discreti e un Leonard che vuole ricordare al mondo intero chi è stato l’ultimo MVP delle finals. Accoppiamenti con Clippers o Blazers sembrerebbero particolarmente favorevoli agli uomini di Popovich, mentre un’insidia maggiore sarebbe rappresentata da Memphis.
Ad Est, delineate le prime sei posizioni – con un piccolo dubbio su chi tra Wizards e Raptors beneficerà del fattore campo – è grande bagarre per le ultime due piazze. I Nets grazie a una striscia aperta di sei vittorie sono ritornati a battagliare dopo che sembravano essere fuori dalla lotta. Tra Brooklyn, padrona della settima piazza, e Charlotte intercorrono solo tre partite e tra nel mezzo ci sono Heat, Celtics e Pacers. Proprio i Pacers potrebbero beneficiare di un gradito ritorno, quello di Paul George, dopo il terribile infortunio durante il camp di Team USA.
Stefano Minerba