Ciò a cui stiamo assistendo nella Lega più bella del mondo è davvero particolare, soprattutto se paragonato con le dinamiche classiche di sport – ahinoi – più popolari nel nostro paese, ma di certo non è inconsueto.
Solo dodici mesi fa le forze dominanti della Lega erano a Est i Pacers e gli Heat mentre a Ovest gli Spurs e i Thunder; tali compagini dimostrarono il proprio valore non solo in regular season ma anche nei playoff arrivando alle rispettive finali di Conference come numero 1 e 2 del seeding.
Ad oggi le cose sono drasticamente cambiate, anche a causa di stravolgimenti nei roster o gravi infortuni. Pacers e Heat lottano per le ultime due posizioni così come i Thunder nella Western mentre gli Spurs non potranno godere del fattore casalingo in post season.
I Pacers, nonostante una striscia attiva di cinque gare, non sembrano avere quella consistenza difensiva della passata edizione, mentre gli Heat dopo l’addio di LBJ hanno voluto rivoluzionare il roster e neanche l’arrivo in extremis di Dragic (la cui rifirma non è garantita) e l’esplosione inattesa di Whiteside hanno potuto risollevare gli animi. I Thunder stanno praticamente facendo le prove generali all’addio di Durant, ma complice un Westbrook in “versione Magic” sono definitivamente risaliti dai bassifondi.
Anche il rovescio della medaglia ha dell’incredibile: gli Hawks, praticamente con lo stesso roster, dall’ottava posizione del seeding nella scorsa stagione probabilmente passeranno al miglior record della Eastern, mentre i Warriors godono della definitiva esplosione del duo Curry-Thompson.
Un primo turno Warriors-Thunder sarebbe galattico ma forse escluderebbe già al primo turno le due principali forze della Western.