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NBA Week 17 – Il borsino della corsa al titolo – Part Two… and much more

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Nelle scorse settimane abbiamo analizzato il cammino e le caratteristiche tecniche delle quattro principali contender all’anello, questa settimana proveremo invece a esaminare le quattro principali outsider. Non è un caso che tutte le franchigie che saranno sottoposte al nostro odierno focus provengano dalla Western Conference, la quale in questa stagione ha espresso un netto predominio sulle rivali dell’Est.

 

Uno dei team più on fire del momento sono senza dubbio gli Houston Rockets. La compagine del Texas sembra aver finalmente trovato la giusta quadratura del cerchio dopo una prima parte altalenante. Harden e Howard hanno trovato in Parsons il terzo “big three” per ampliare gli orizzonti di gioco della squadra, che resta comunque la più manichea della lega in quanto essere quella con la percentuale combinata più alta di tentativi di tiro o dalla lunga o da sotto. Le note meno liete arrivano dai due grossi scontenti. Il turco Omer Asik sembra oramai relegato ai margini delle rotazioni, mentre la “Linsanity” non ha trovato terreno fertile tra i deserti del Texas.

Doc Rivers e Chris Paul: questo binomio già da solo potrebbe garantire importanti carte da giocare durante la scalata ai playoff; se a questo poi aggiungiamo la definitiva consacrazione di Blake Griffin (autentico trascinatore durante lo stop ai box di CP3), l’upgrade di DeAndre Jordan e l’infinito repertorio offensivo di Jamal Crawford, i Clippers potranno essere la vera mina vagante della Western Conference. Qualora venga affinata la percentuale ai liberi e rafforzata la tenuta mentale nei momenti topici (il summenzionato Rivers sarà una garanzia), la Los Angeles meno blasonata potrà avere un cammino davvero lungo.

Per molti insider i Golden State Warriors sono la squadra più divertente del panorama NBA. Il loro obiettivo, neanche troppo nascosto, è però quello di migliorare il cammino della passata stagione, obiettivo ad oggi alquanto difficile. Bogut, Lee, Igoudala, Thompson e Curry sono un quintetto difficile da eguagliare: potrà l’innesto di Steve Blake migliorare l’apporto, fino ad ora deficitario, della panchina?

Per tutta la prima metà della season i Trail Blazers sono stati la vera sorpresa della lega, ora però le quotazioni di Portland paiono essere in leggero ribasso. Lillard è divenuto a tutti gli effetti un all-star (nonché uno dei giocatori più clutch di tutta la lega), Aldridge invece è riuscito finalmente a diventare un uomo franchigia. L’aria dell’Oregon pare aver fatto bene a Robin Lopez e Batum è un atleta tra i più poliedrici in circolazione. Il passaggio del primo turno potrebbe essere già un ottimo risultato ma sognare non costa nulla.

MERCATO CHIUSO? Sebbene la deadline del mercato ufficiale sia scattata, tutte le franchigie hanno la possibilità di modellare il proprio rooster attraverso buyout e ingaggio di free agent. I Knicks hanno salutato il fu Ron Artest e Beno Udrih per tesserare con un decennale Shannon Brown (scaricato dagli Spurs). I Clippers hanno puntellato il reparto lunghi con l’approdo di “Big Baby” Glenn Davis, mentre i Wizard hanno individuato in Drew Gooden l’uomo adatto a completare la rosa. Per tutti gli “addicted” d’oltreoceano infine la triste notizia del taglio da parte dei Kings di Jimmer Fredette, uno dei giocatori più di culto della lega.

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