Lo spettacolo più grande dopo il Big Bang è ripartito all’insegna di eccellenti ritorni, infortuni destinati a cambiare le gerarchie ed estensioni contrattuali.
Quattro le squadre ancora con lo score immacolato: a Houston, Memphis e Golden State nella Western si va ad aggiungere un solo team della Eastern, che a sorpresa ma non troppo, non è Cleveland bensì sono “l’amante tradita” Miami, che ha scoperto in Chris Bosh un insospettabile go tu guy. Quattro anche le franchigie senza vittoria, ovvero Lakers, Detroit, Orlando e Philadelphia: le prime due sono in totale confusione mentre Magic e 76ers sono in fase di re-building. Ad alleviare le sofferenze giallo-viola ci ha pensato però il ritorno di Kobe Bryant, forse non ancora al top difensivamente ma che ha già fatto intravedere il suo smisurato arsenale offensivo.
Quello del Mamba è solo uno dei graditi ritorni sul parquet: a questi si va infatti ad aggiungere in primis il rientro di Derrick Rose; forse non rivedremo mai più l’assoluto fenomeno in grado di vincere a mani basse l’MVP nel 2011 ma comunque allieta i cuori di tutti gli appassionati la possibilità di applaudire le giocate di questo sfortunatissimo campione. Guardando al nostro orticello non può non far piacere anche (e soprattutto) il rientro di Danilo Gallinari; Denver non sembra essere più quella abbandonata nella sfida contro i Mavs, e questo non aiuta di certo il nostro Gallo ma siamo certi che ben presto Danilo possa riproporci prestazioni che gli hano fatto sfiorare l’All Star Game.
Infortuni però che purtroppo non danno tregua alla Lega più affascinante del globo e pare che la sfortuna si sia accanita con i Thunder. In pre-season l’infortunio da stress dell’MVP Durant aveva già fatto scendere di qualche posizione Oklahoma nel ranking, a questi si va ad aggiungere l’infortunio ad una mano di Russell Westbrook. Entrambi ne avranno ancora per circa un mese e mezzo, fino all’allora per la finalista di conference della passata stagione non resta che stringere la cinghia e magari scoprire qualche nuovo terminale offensivo (Perry Jones ndr.).
Infine una breve occhiata sul fronte delle estensioni contrattuali. Klay Thompson ha firmato un’estensione contrattuale di 4 anni per 70 milioni di dollari, dando il via a una serie di richieste (ed eventuali rinnovi) al rialzo, frutto del nuovo contratto televisivo che entrerà in vigore dalla prossima stagione e che comporterà un aumento del salary cap almeno del 20%. Unica franchigia che sembra, ancora una volta, andare controcorrente sono gli Spurs che pare abbiano negato un rinnovo del contratto all’eroe delle ultime finals Leonard, date anche le esose richieste di Kawhi.