In seguito a Gara 3 e Gara 4 sembrava che il flusso della serie si fosse spostato in favore dei Thunder: un Durant dalle percentuali mostruose, Westbrook travestito da Derrick Rose e il sorprendente ritorno di Ibaka avevano spazzato via le certezze dei vecchietti terribili, ma il fattore campo è il vero padrone di questa sfida e gli Spurs in Gara 5 si sono imposti
nuovamente di forza all’AT&T Center, con il finale di 117-89.
Il man of the match è stato senza ombra di dubbio Tim Duncan (nella foto: ibtimes.com) ; l’eterno caraibico ha sfoderato una doppia doppia da 22 punti e 12 rimbalzi, dominando con i muscoli e il cervello il pitturato di entrambi lati del campo. La partenza del match aveva visto una spirito diverso nei Thunder, che dopo essere andati sotto nei primissimi minuti, erano riusciti con il solito Westbrook a imporre un parziale di 7-19 e di portarsi a +7 su 14-21. Da qui una lenta e inesorabile progressione Spurs: con Ginobili che appena entrato ne mette subito 5 a referto e le due bombe di Mills e Green la fine del primo quarto recitava 32-32.
Durant e Westbrook, pur ingabbiati bene, sono riusciti a fatturare in combo 46 punti (25 per KD e 21 per Russell) ma è stato tutto il supporting cast di OKC a scomparire nel deserto texano: Butler ha sparato a salve, Ibaka oltre a un brutto 3 su 10 dal campo non è stato il padrone della sua area (soli 2 rimbalzi per lui) e Jackson ha mostrato tutti i suoi limiti difensivi. Soli 23 punti nel secondo quarto per i Thunder con gli Spurs che hanno alzato i toni difensivi e alla sirena lunga il tabellone vedeva gli Spurs avanti di 10 55-45.
Leonard (14+7) e Green (14 con 4 su 8 dalla lunga) hanno trascinato San Antonio al massimo vantaggio. La reazione di “Batman & Robin” ha potuto solamente limitare i danni e l’ondata nero grigia è riuscita a prendere definitivamente il sopravvento con i liberi di Duncan e i canestri di Ginobili. 50% complessivo dalla lunga per i padroni di casa con 13 su 26, due tentativi in meno ma soprattutto meno della metà delle realizzazioni per i Thunder (6 su 24). Anche la prestazione balistica complessiva vede un predominio Spurs con un 51,3% a fronte del 43,2% avversario ma è il dato a rimbalzo a vidimare la prestazione dei quattro volte campioni, 48 vs. 35 le spicchie catturate.
Il quarto tempo è un lungo garbage time con Brooks e Popovich a dare spazio alle seconde e terze linee. I tiri liberi tentati sono stati ancora una volta un fattore nell’incontro. I Thunder sono riusciti maggiormente ad attaccare il ferro rispetto alle precedenti due prestazioni in Texas con 20 tentativi e 13 punti segnati, ma gli Spurs in casa hanno ben altra portata e sono riusciti a fatturare ben 26 punti dalla linea della carità nei loro 30 tentativi.
Per Belinelli soli 2 punti e 1 assist nei 13 minuti giocati: uno su cinque dal campo con zero su due da dietro l’arco in un incontro che lo ha visto protagonista purtroppo per lo più nel poco agonistico quarto periodo.
Gara 6 ad Oklahoma alla “Ches”, dove gli Spurs hanno una striscia aperta di 9 sconfitte, record negativo per Popovich.
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