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NBA Playoffs – Ennesime Finals per Lebron? L’analisi della Eastern Conference

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Dopo anni di palese squilibrio tra le due conference del campionato di pallacanestro più famoso al mondo, pare che in questa stagione la Eastern sia riuscita a colmare, o quantomeno a ridurre, il gap che la separava dalla Western. Riuscirà Lebron James a conquistare l’ennesimo accesso alle Finals? I Celtics continueranno la loro proverbiale ascesa verso l’olimpo della NBA?

CLEVELAND CAVALIERS (1) – DETROIT PISTONS (8)
Dopo anni di disastri e ricostruzioni fallite, Stan Van Gundy è riuscito a portare in Michigan quella solidità e concretezza che tanto era mancata a Motor City. Tutto ciò di cui ha bisogno il coach è un lungo attorno al quale impostare la sua squadra – vedi Dwight Howard a Orlando – ed è merito suo se quest’anno Andre Drummond si è affermato come uno dei centri old school migliori di tutta la lega. Van Gundy, inoltre, sa come far fuori Lebron: sono passati sette anni da quella sciagurata finale di conference, ricordata più per il magistrale buzzer beater di The King in gara 2 che per la sconfitta nella serie stessa. Tuttavia, le possibilità che i Pistons possano creare più di qualche innocuo grattacapo ai Cavs sono decisamente ridotte: nonostante, durante la regular season, tre dei quattro scontri si siano conclusi in favore dei tifosi di Detroit, il pronostico pare abbastanza scontato. Detroit ha uno dei Pace (una stima dei possessi giocati su 48 minuti, ndr) più bassi della NBA – i Cavs, tuttavia, riescono a fare ancora peggio: 95.1 vs 93.3 – e non potrebbe essere altrimenti con un lungo così poco mobile come Drummond. Non basterà, dunque, tenere bassi i ritmi per poter impensierire gli uomini di Tyronn Lue che, se al completo, potrebbero essere una delle contender più accreditate per la vittoria finale. Insomma, se Reggie Jackson e compagni dovessero riuscire a strappare una vittoria agli avversari, tornerebbero a casa più che soddisfatti. L’ago della bilancia sarà, come lo scorso anno, Kevin Love: se gira lui, gira la squadra, e se gira la squadra, la squadra vince.
SCONTRI IN STAGIONE: 1-3
PRONOSTICO BASKETITALY: 4-0

TORONTO RAPTORS (2) – INDIANA PACERS (7)
Che sia arrivato il momento della definitiva consacrazione dei Canadesi?
Non vincono una serie di playoff dal lontanissimo 2001 – tanto per dire, il primo turno non si giocava ancora al meglio delle 7 partite – ma, durante questa stagione, hanno dimostrato di essere all’altezza delle grandi potenze dell’Est e dell’Ovest, essendo una delle franchigie con il miglior record contro squadre aventi un record vincente. Hanno una delle migliori difese (98.2 punti concessi a partita, terzi nella lega, ma un Def Rtg di 105.2, macchiato da un Pace bassissimo) e due combo guard a dir poco devastanti: DeRozan è uno degli incursori più temuti dell’Est, e il numero di tiri liberi procacciati (8.4 ad allacciata di scarpe) parlano da sé; Lowry, invece, è un giocatore più perimetrale rispetto al suo compagno di merende. Riuscirà DeRozan a violare la protezione dei Pacers? O Toronto dovrà adeguarsi agli avversari e cercare di affondare da fuori gli avversari? La carta vincente di Indiana potrebbe essere Mahinmi (+14 di Net Rtg quando lui è in campo), ma occhio anche al rookie Miles Turner, il quale potrebbe tornare molto utile, oltre ai soliti noti Paul George e Monta Ellis. Dall’altra parte, il jolly potrebbe essere rappresentato da Luis Scola, ex della serie, trasformatosi in un giocatore estremamente duttile proprio in seguito al suo trasferimento in Canada. L’incognita, invece, è rappresentata da DeMare Carroll, protagonista di una sfortunatissima stagione tribolata da problemi fisici che ne hanno limitato l’utilizzo.
SCONTRI IN STAGIONE: 3-1
PRONOSTICO BASKETITALY: 4-2

MIAMI HEAT (3) – CHARLOTTE HORNETS (6)
E’ di poche ore fa la notizia – ampiamente preventivabile – dell’assenza di Chris Bosh per tutta la durata della postseason degli uomini di Erik Spoelstra. Gli Heat hanno dimostrato di poterne fare a meno nell’ultima parte di stagione (19-10 senza l’ex Raptor) ma, in situazioni calde, avrebbe fatto molto comodo. Dwayne Wade non giocava così tante partite da lustri, e la speranza di Miami è che la sua tenuta fisica non faccia scherzi sul più bello. La decisione di far partire Hassan Whiteside dalla panchina (miglior stoppatore e intimidatore del pitturato per distacco) sta pagando corposi dividendi, e la firma di Joe Johnson ha arricchito il pacchetto offensivo del roster. L’impressione è che la maggior esperienza della franchigia della Florida possa riuscire a dare quel qualcosa in più che, in una serie così equilibrata, potrà fare la differenza. Gli Hornets di Michael Jordan sono la squadra che, in percentuale, perde più palloni in attacco (11.7 TOV%), ma hanno due giocatori versatili (Walker e Batum, specie quest’ultimo) e un Jeremy Lin capace di infiammarsi in qualsiasi momento (fidatevi, non credo neanch’io a ciò che ho appena scritto). Importante anche l’impatto di un Al Jefferson ridimensionato rispetto al passato, quando era considerato a tutti gli effetti la superstar della squadra (è attualmente il più pagato). Quello tra Miami e Charlotte è uno dei primi turni più accreditati a terminare al settimo incontro e, a quel punto, potrebbe succedere di tutto. Con Kidd-Gilchrist, magari, le cose sarebbero state diverse.
SCONTRI IN STAGIONE: 2-2
PRONOSTICO BASKETITALY: 4-3

ATLANTA HAWKS (4) – BOSTON CELTICS (5)
Sono lontani i tempi in cui Hawks vs Celtics voleva dire Wilkins vs Bird. Nonostante ciò, la serie tra la quarta e la quinta classificata ad Est promette spettacolo. Stiamo parlando di due squadre molto simili tra loro. Entrambe sono allenate da due dei coach più apprezzati della lega (Budenholzer, scuola Spurs, ha conquistato il premio di miglior allenatore dell’anno nel 2015, e chissà che quest’anno non tocchi al suo giovane collega Stevens). Entrambe non hanno una vera e propria superstar – un pregio per gli equilibri interni, un difetto nei momenti decisivi – ed entrambe muovono meravigliosamente la palla. Il crollo verticale delle percentuali dal perimetro di Kyle Korver, in evidente fase calante della propria carriera, è stato sopperito dall’ampliamento del raggio di tiro di Al Horford, il quale, al netto di una meccanica di tiro non proprio ortodossa, si è costruito un’identità anche fuori dall’arco dei 7,25. La chiave di questa sfida potrà essere Paul Millsap, forse il giocatore più sottovalutato dell’intera NBA. Molto dipenderà da Jeff Teague e dall’apporto che riuscirà a dare Dennis Schroder. In quel di Boston, invece, tutto passa dalle mani di Isiah Thomas, cresciuto esponenzialmente nel corso dell’annata. Marcus Smart, point guard al secondo anno dal quale ci si aspettava molto di più, è in cerca di riscatto.
SCONTRI IN STAGIONE: 3-1
PRONOSTICO BASKETITALY: 4-3

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