Dopo mesi di attesa, finalmente la notte tanto desiderata per tutti gli appassionati di basket in giro per il mondo, è arrivata: la lega più spettacolare di pallacanestro ha riaperto le porte, e lo show non poteva che cominciare con i fuochi d’artificio! Il match più atteso vedeva di fronte i campioni in carica dei Miami Heat ospitare i Chicago di un ritrovato Rose, al rientro dopo più di un anno e mezzo di stop. Per non farsi mancare nulla, a Los Angeles andava in onda il derby della città degli angeli, con i Lakers e i Clippers pronti a darsela subito di santa ragione. A conclusione dei due succulenti aperitivi, l’attenzione si spostava sull’ultima gara programmata tra gli Indiana Pacers e gli Orlando Magic.
MIAMI-CHICAGO 107-95 Alla prima stagionale, di fronte al pubblico amico sfoggiando l’anello conquistato nella scorsa edizione, gli Heat hanno indossato il vestito più elegante e sfizioso per inaugurare al meglio l’ultima stagione che vedrà protagonisti con ogni probabilità i Big Three all’American Airlines Arena. Con un impressionante prova di squadra infatti travolgono i malcapitati Bulls, più di quanto il risultato finale non dica, dando così un segnale forte a tutte le franchigie che hanno come obiettivo primario la conquista dell’anello. A parte i primi minuti che hanno visto Chicago partire forte sul 9-2, per il resto è stato un monologo della squadra di coach Spoelstra, capace di trovare sempre la soluzione migliore per mettere in difficoltà la difesa dei “tori”: ben 26 gli assist totali e 7 gli uomini a referto in doppia cifra. LeBron( 17 pt.) ha spinto sull’accelleratore solo nel momento del bisogno, non forzando alcuna scelta e mostrando in questo modo la sua faccia migliore, quasi inarrestabile. Per i Bulls invece deludente la prova del protagonista più atteso, Derrick Rose autore di 12 punti con 4/15 al tiro e apparso ancora molto ingolfato per reggere i suoi soliti ritmi di gioco. Non basta un grande Boozer da 31 punti, unica vera soluzione offensiva. Sarà stata corretta la scelta di lasciar andare via il nostro Belinelli?
LAKERS-CLIPPERS 116-103 La grande sorpresa della notte, arriva proprio dal derby californiano. I Lakers, privi di Kobe Bryant, abbattono i cugini rivali dei Clippers accreditati alla vigilia come una delle probabili “contender” per scippare l’anello dalle mani dei Miami Heat. E’ la panchina gialloviola a far la differenza, inanellando la bellezza di 76 punti e stendendo la squadra del neo allenatore Doc Rivers. Fondamentali i 22 punti di Henry e i 16 di Farmar, che interpretano al meglio il gioco di MIke D’Antoni, costruito su ritmi alti e tiri da tre( 15/23 dal campo), la cui mano dunque comincia finalmente a notarsi e dare i suoi frutti dopo una stagione vissuta da incubo. I Clippers possiedono un gran potenziale, sebbene devono trovare ancora il modo di esprimerlo al 100% da ambo i lati del campo; non bastano i 15 punti e 11 assist di Paul e i 17 punti e 11 rimbalzi di DeAndre Jordan. La partita si decide nell’ultimo quarto, quando dal 83-80, i Lakers piazzano un parziale decisivo volando al +17 a 3 minuti dalla fine. Primo derby di marca gialloviola!
INDIANA-ORLANDO 97-87 La terza e ultima gara in programma nell’opening night, vede I Pacers cogliere la prima vittoria ai danni dei giovani Orlando Magic. La squadra di coach Vogel, ormai non si può più definire come una sorpresa, viste le prestazioni offerte nelle ultime due stagioni e in particolare nella scorsa, costringendo i campioni di Miami a sudare le proverbiali sette camicie per eliminarli nella Finale di Conference alla settima gara. Sebbene soffrano la verve della gioventù dei Magic per pirù di 30 minuti, riescono ad avere la meglio grazie ad una delle tante freccie presenti al proprio arco. E’ HIbber infatti a fare la differenza soprattutto sul piano difensivo, catturando 16 rimbalzi e suggellando 7 delle 18 stoppate totali che costringono i Magic a girare al largo dall’area pitturata. 24 iinvece i punti del faro offensivo, Paul George, sempre più trascinatore della squadra. Buona prova per i nuovi Magic, che ben figurano e sfiorano il colpaccio, mettendo in evidenza un Nicholson da 18 punti e il neo “draftato” Oladipo(12 pt.) proveniente proprio da Indiana University. Buona la prima per Indiana!