I New Orleans Pelicans hanno annunciato ufficialmente in giornata l’ingaggio di Nicolò Melli, che diventerà così il terzo italiano in NBA dopo Danilo Gallinari e Marco Belinelli. Come annunciato poco meno di un mese fa, l’ala grande azzurra ex Fenerbahçe darà il grande salto oltreoceano dopo la splendida progressione che l’ha visto protagonista nel vecchio continente.
Welcome @NikMelli to the Pelicans! pic.twitter.com/DohPZrsEgI
— New Orleans Pelicans (@PelicansNBA) July 26, 2019
Nicolò Melli, che non ha raggiunto i compagni di nazionale al training camp che si sta disputando in questi giorni in Val Rendena per l’intervento al ginocchio subito al termine del campionato turco, è ovviamente entusiasta della nuova avventura che intraprenderà quest’autunno, anche se non dimentica i calorosi tifosi turchi che l’hanno osannato e seguito durante le due stagioni al Fenerbahçe, che ha chiamato a raccolta, invitandoli a supportarlo anche ai Pelicans, un po’ come hanno fatto e continuano a fare con l’indimenticabile ex perla dello squadrone di Obradovic Bogdan Bogdanovic da quando gioca in NBA con i Sacramento Kings.
On behalf of @NikMelli, we gladly welcome all @FBBasketbol fans to the #Pelicans family! pic.twitter.com/uLuJNXZclg
— New Orleans Pelicans (@PelicansNBA) July 26, 2019
Per Nicolò Melli, raggiunta l’età di 28 anni, il salto in NBA rappresenta un’importante passo nella sua carriera, che l’ha visto crescere dalla natale Reggio Emilia alle esperienze in patria con l’Olimpia Milano e Pesaro, per poi spiccare il volo con le avventure all’estero: due anni al Brose Bamberg alla corte di Andrea Trinchieri e quindi le due stagioni al Fenerbahçe di Zeljko Obradovic.
Il giocatore, che ha la doppia cittadinanza italiana e statunitense (da parte di madre) è concentrato nell’avviare al meglio la sua nuova tappa, e al momento non si è espresso sulla possibilità o meno di raggiungere la nazionale italiana in vista dei mondiali. In ogni caso, considerando l’ecatombe di defezioni che sta soffrendo la propria nazionale statunitense (tra le altre) in vista dei mondiali per via delle “pressioni” esercitate dai vari franchise NBA, sembra difficile che un giocatore in vista della stagione più importante della sua carriera agonistica e per di più reduce da un infortunio, possa partecipare ai mondiali. Nell’ambiente della nazionale azzurra gli addetti ai lavori e appassionati che sanno come funzionano le cose nell’ambiente sembrano averne preso serenamente atto.
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