La querelle LeBron James – Ibrahimovic sembra non volersi fermare è puntuale è arrivata la risposta della stella dei Lakers.
Ma facciamo un passo indietro: negli scorsi giorni il calciatore rossonero ai microfoni di Eurosport avrebbe criticato aspramente l’impegno politico extra cestistico di LeBron.
“Divertente che queste parole vengano da lui, perché nel 2018 in Svezia ha fatto le stesse cose” dice LeBron, “Non era stato lui, quando era tornato in patria, a dire che sentiva un certo tipo di razzismo in campo solo perché il suo cognome era diverso da quello degli altri? Era lui, giusto?”
LeBron non nomina mai ma scocca la freccia dritta dritta al centro dell’argomento facendo riferimento alle parole di Ibrahimovic del 2018 quando venne criticato aspramente dalla stampa svedese. Queste le parole di Zlatan al tempo dei fatti:
“E’ razzismo sistematico, non diretto ma sistematico. Se possono scegliere tra difendermi e attaccarmi, scelgono di attaccarmi – aveva accusato Ibra -. Lo fanno perché mi chiamo Ibrahimovic e non Andersson o Svensson. Se mi chiamassi Andersson o Svensson, credetemi, mi difenderebbero a prescindere, anche se rapinassi una banca. Mi difenderebbero e basta, perché quello che ho fatto io non l’ha mai fatto nessuno”.
Si va all’overtime? O 1-1 palla al centro come si direbbe in gergo calcistico? Noi nel frattempo attendiamo aggiornamenti.