Il mondo NBA non finisce più di stupire, e quando si pensa ad aver assistito a tutto, ecco che irrompe sul mercato mondiale una nuova moda che sarà presto lanciata dalle franchigie americane. Via i nomi classici sul retro della maglietta, troppo banali e scontati per uno spettacolo come quello del basket oltreoceano; spazio invece ai soprannomi più famosi delle star americane, con i fan già pronti ad accaparrarsi i prossimi cimeli da custodire con cura.
E’ la nuova evoluzione del marketing NBA, che si dimostra sempre più all’avanguardia ed in grado di sostenere l’enorme afflusso di fama e notorietà proveniente da ogni possibile zona del mondo, in cui un essere umano provi a tirare una palla in un cesto. Il commisioner David Stern, che si occupa di gestire questo complesso mondo di intrecci e passione, ha lanciato la nuova proposta che è già stata accolta da almeno due team: Miami Heat e Brooklyn Nets. E’ assai probabile dunque che nelle sfide tra le due contendenti vedremo andare a schiacciare “King James” o piazzare una tripla impossibile a “The Truth” e bisogna dunque andare a documentarsi sui soprannomi per cercare di rimanere al passo.
Detto questo, c’è chi ha preso con entusiasmo la notizia, come Ray Allen che ha dichiarato: “Questo dimostra la crescita del nostro campionato ci stiamo adattando a quello che succede intorno a noi. Avere il soprannome dietro la maglia coinvolgerà i fans ancora di più”, e chi invece è del tutto contrario, come il proprietario dei Phoneix Suns: “Il soprannome mette in risalto l’individuo. La NBA è uno sport di squadra, rappresenta la tua squadra, la tua famiglia”.
Quel che è certo, è che l’NBA non ha perso la sua connotazione principale ossia il dare spettacolo, sia in campo che fuori dal parquet e , se ce ne fosse ancora bisogno, ha affermato ancora una volta la propria attrattiva e potenza mediatica capace di generare in tutto il mondo.
