E’ 3-1 per i Los Angeles Lakers, a una vittoria dalla Finale di Conference che manca dal 2010 (anno dell’ultimo titolo battendo 4-3 i Boston Celtics nelle Finals). I gialloviola si prendono gara-4 contro gli Houston Rockets grazie a un primo tempo dominante concedendo le briciole ai texani, non basta la reazione troppo tardiva della formazione di Mike D’Antoni.
Allo small ball dei Rockets, coach Frank Vogel sceglie di partire con il quintetto piccolo con Markieff Morris titolare al posto di JaVale McGee, e la scelta ha successo: Houston nel primo tempo tira col 37.5% al tiro e 3/13 da tre, James Harden tenuto a 1/7 dal campo. È 57-41 all’intervallo. Lakers che restano sempre in controllo e scappano sul massimo vantaggio di +23 a 7’53” dalla fine sul 99-76, ma lì Houston ha un gran sussulto d’orgoglio arrivando sino ad un incredibile -5 dopo i liberi di James Harden per il 105-100 a 58”7 chiudendo un 2-18 di break. Ma a quel punto ci pensa Alex Caruso, servito da LeBron James, a segnare la tripla della tranquillità losangelina, 110-100 il finale.
Houston ha tirato “solamente” 33 volte da tre punti (peraltro bene, con il 42.4%) e James Harden ha chiuso con una prova da 2/11 al tiro. La matrice del successo gialloviola si deve oltre alla grande difesa mostrata nel primo tempo, a un assoluto dominio a rimbalzo, 52-26 il conto a favore, Rockets doppiati, cui le pecche di un quintetto piccolo vengono totalmente evidenziate.
Il protagonista in casa Lakers è Anthony Davis, che ha fatto vedere i classici sorci verdi alla difesa di Houston: il n°3 gialloviola tira bene dal campo (10/18), è perfetto dalla lunetta (9/9) e domina sotto i tabelloni (12 rimbalzi), in una gara che lo vede chiudere come il miglior marcatore a quota 29, con anche 5 assist. LeBron James, invece, chiude con il miglior plus/minus di serata (+15): solo 16 punti per lui (7/17 al tiro e neppure una tripla a segno su 5 tentativi) ma porta in dote 15 rimbalzi e 9 assist sfiorando quindi la tripla doppia, come del resto anche Rajon Rondo che chiude con 11 punti, 10 rimbalzi e 8 assist, prendendosi solo 8 tiri in tutta la gara ma dominandola a piacimento. Per lui 29 minuti uscendo dalla panchina, tassello sempre più importante per Frank Vogel e i Lakers. Da sottolineare anche la prova di Alex Caruso, sua la tripla del “Game, Set and Match” che piazza 16 punti (5/9 dal campo, 4/4 ai liberi), 3 rimbalzi, 2 assist, 1 recupero, 2 stoppate.
In casa Houston il migliore, almeno statisticamente, è stato Russell Westbrook, 25 punti con 8/16 al tiro, ma 10 di questi nell’ultimo quarto nell’inutile break finale a gara praticamente decisa. Per James Harden “doppia-doppia” da 21 punti e 10 assist, ma 2/11 al tiro si diceva, in una gara senz’anima (se escludiamo la massiccia dose di viaggi in lunetta, 16/20). PJ Tucker (0 punti con 0/4 al tiro) e Robert Covington (3 punti, ½ dal campo) gli esempi lampanti dei Rockets in serata NO: era dal 1997 che una squadra agli NBA Playoff chiudeva con zero punti in contropiede e zero punti da seconde opportunità per i primi tre quarti di gioco, come invece accaduto a Houston, che con il -26 di gara-4 manda a libri il peggior differenziale a rimbalzo di tutti i playoff NBA 2020.
Gara-5 è in programma nella notte tra venerdì e sabato alle 2. Per i Lakers sarà il primo match point per andare in Finale di Conference.