Secondo titolo consecutivo per i Miami Heat che battono con il punteggio di 98-95 i San Antonio Spurs al termine di una Gara-7 degna delle precedenti. I ragazzi di Popovich lottano e tengono testa agli Heat fino all’ultimo ma lo stra-potere messo in campo dal prescelto LeBron James è tale che i texani devono ingoiare probabilmente la più scottante delusione degli ultimi anni, con un rimpianto che mai andrà via legato a Gara-6. San Antonio aveva preparato la partita a perfezione in difesa e lo si è visto
limitando al massimo le penetrazioni di LeBron sfidandolo al tiro da fuori come mai nessuno aveva fatto in stagione. Ma era la sua serata e con 37 punti (5/10 da 3) e 12 rimbalzi King James scrive un altro capitolo della storia NBA, andando a conquistare anche il titolo di MVP delle finali. Determinante l’apporto alla partita di Dwayne Wade, anche lui autore di una
doppia-doppia da 23 punti e 10 rimbalzi, e di uno Shane Battier incredibilmente in spolvero con 18 punti e un pazzesco 6/8 da tre. Spettatore non pagante Chris Bosh con 0 punti.
Solita strepitosa partita anche per Tim Duncan con 24 punti e 12 rimbalzi conquistati e positiva anche quella di Manu Ginobili con 18 punti e 5 assist. Leonard ne mette 19 ma a quello che pesa tantissimo sulle spalle degli Spurs sono i 10 punti di Parker e la serata storta al tiro, fortemente limitato dalla febbre, di Danny Green (5 punti) con 1/12 al tiro, 1/6 da 3.
In cronaca gli Spurs partono meglio e dopo 4′ di gioco sono avanti per 4-9 con la tripla di Manu Ginobili. LeBron fatica ad entrare in partita e lascia che sia Wade a tenere a contatto le due formazioni con il punteggio che, però, resta sempre in favore di San Antonio per 10-15 al 9′ prima che Shane Battier si iscriva alla partita. L’ex Rockets mette a segno due triple in un attimo e con il canestro di Andersen impacchetta un parziale di 11-1 porta i suoi Heat, portandoli in vantaggio per per 21-16 in avvio di seconda frazione. Green sbatte contro il ferro ma ci pensa Duncan a tenere i giochi in equilibrio, a 7’46” dall’intervallo lungo, con il pareggio a quota 27. Ci pensa il prescelto a spezzare gli schemi con sei punti d’autore che portano i campioni in carica sul 37-32 al 21′. Duncan e Green accorciano dalla lunetta ma James–Wade vanno ancora a segno e permettono a Miami di chiudere in vantaggio il primo tempo sul 46-44.
James apre le danze con una tripla che lo porta a 18 punti ma Ginobili, con un canestro dei suoi, accorcia il divario con Leonard e Duncan che impattano nuovamente. Wade segna ma la prima tripla (l’unica della sua gara) di Green riporta in vantaggio San Antonio per 56-57 a metà terzo quarto. King James non ne ha per nessuno e con due paurose triple e due tiri liberi restituisce la testa della gara a Miami (64-60) due minuti più tardi. San Antonio non cede agli attacchi di un James irrefrenabile ma risponde a tono. Diaw da tre, Duncan dal pitturato e liberi di Ginobili segnano l’ennesimo capovolgimento di fronte con San Antonio avanti 69-66 allo scadere. Miami è in uno stato di grazia assoluto e le bombe di Battier e Chalmers siglano ancora il vantaggio Heat allo scoccare dell’ultimo quarto, 75-71. San Antonio questa volta non riesce ad accorciare prontamente e Miami si affida ancora al suo Re per allungare sull’83-77 e costringendo Popovich al timeout a 5’30” dalla fine. Duncan si carica i suoi sulle spalle e con la bomba di Leonard gli Spurs sono di nuovo -2 (88-90) con 120 secondi da giocare. Gli ospiti non riusciranno più a mettere la palla dentro con gli errori di Leonard, Duncan e Ginobili che spianano la strada a LeBron e Wade che dalla lunetta chiudono i giochi portando il punteggio sul finale 95-88. Scoppia la festa Miami.
Miami: James 37, Wade 23, Battier 18, Chalmers 14.
San Antonio: Duncan 24, Leonard 19, Ginobili 18, Parker 10.
BasketItaly.it – Riproduzione Riservata
