Personalmente mi aspettavo una Cleveland in difficoltà ma in tutta onestà non pensavo che lo spettacolo offerto dalle prime due gare delle NBA Finals sarebbe stato questo.
Parliamoci chiaro, l’approccio dei Cavs è senza scusanti: molli, poco aggressivi, statici e distratti troppo distratti per giocare una finale sui livelli richiesti per competere per l’anello tanto agognato dalla città dell’Ohio.
Una finale, un titolo, non si vincono senza volontà, cattiveria e soprattutto FAME. Dov’è la fame dei Cavs? Dov’è quella voglia insaziabile di vincere un titolo tanto cercato? Non si vede in Irving, che eppure dovrebbe averne visto come ha saltato le finals per un tremendo infortunio un anno fa. Non si vede in Love, che anche lui dovrebbe aver la grinta di riscattare tante critiche e un brutto infortunio che gli costò tutti i playoffs. Dov’è la grinta nel supporting cast? Ancora una volta si sono mostrati tutti bravi nei playoffs a est e molli per non dire superficiali nei primi due atti delle finals.
Lo scorso anno i Cavs erano totalmente differenti e si sono giocati una finale, mettendo anche in difficoltà i Golden State Warriors, con il furore tecnico e agonistico di un Lebron James inarrestabile e soprattutto la grinta e la capacità di andare oltre i propri limiti di Dellavedova. Ecco io quel furore quella grinta di Dellavedova speravo di rivederla nelle star di Cleveland, eppure perfino in Lebron James sembra mancare quella cattiveria che abbiamo visto esplodere in gara 2 del 2015 quando sostanzialmente da solo ha espugnato la Oracle Arena.
Questo è il punto di partenza, poi ovviamente ci sarebbe da discutere (e tanto) sulla capacità difensiva della squadra dell’Ohio, che dopo ogni giocata importante concede 2-3 canestri elementari a Golden State che entra cosi in ritmo per ammazzare la partita. Urge una riflessione per i Cavs perchè se Lebron da solo un anno fa giocava meglio della squadra al completo forse qualcosa non va.
Last but not least, un anno fa c’era David Blatt che nonostante certi comportamenti avversi dei suoi (vedi lavagnetta cancellata dal Lebron James) faceva esprimere alla squadra una certa pallacanestro, mentre ecco forte Tyronn Lue non è esattamente all’altezza della sfida. Anche sul piano gestionale a Cleveland, a PRESCINDERE dall’esito finale di questa sfida, dovranno fare delle riflessioni importanti.