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Nba Finals, Chi vincerà? la preview dei nostri redattori!

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Le Finals Nba sono alle porte e il grande scontro tra Golden State Warriors e Cleveland Cavaliers si prepara a incantare milioni di tifosi in tutto il mondo. Le opinioni si sprecano (meglio Lebron, no Curry, si ma occhio a Kyrie, Klay può spaccare la serie, sono più completi eccetera) e allora noi di Basketitaly abbiamo deciso di darvi le nostre opinioni! E siccome il mondo è molto vario quando si tratta di Nba e trovare un accordo è sempre molto complesso abbiamo interpellato quattro membri della nostra folta redazione Nba, forti della loro esperienza (ma chiamiamola malattia che è meglio) di basket americano: Manuel Santangelo, Stefano Minerba, Niccolò Gino e Dario Destri.

Ragazzi benvenuti alle Finals, partiamo parlando del cammino, differente, affrontato dalle due squadre nei playoffs.

Manuel: Adoro le finali in cui si fronteggiano due squadre completamente diverse per filosofia di gioco e non solo. In questo senso non poteva esserci di meglio visto che Cavs e Warriors sono palesemente lo Ying e lo Yang della Nba. GS nei playoff ha fatto fuori una New Orleans capitata lì quasi per caso formata dal Monociglio e altri quattro. Poi ha saltato l’ostacolo più grosso per loro visto che i Grizzlies per caratteristiche erano quelli che potevano metterli davvero più in difficoltà e forse con Conley al massimo ci sarebbe stato un altro epilogo possibile quantomeno. Houston è stata una versione esagerata degli Warriors con un run & gun esagerato e una spasmodica ricerca del tiro pulito che alla fine gli si è ritorta contro. Alla fine la spuntata una Golden State meno monodimensionale e va bene così. I Cavs hanno dovuto vedersela in realtà più contro loro stessi e le loro clamorose ma giustificabili lacune che contro Celtics, Bulls e Hawks, troppo fragili e senza un go-to-guy credibile che è capace con una giocata di risolverti la serie.

Niccolò: Senza nulla togliere al “King”, il paragone tra Eastern e Western Conference nemmeno inizia. i Cavs si sono trovati ad affrontare squadre, con tutto il rispetto, inferiori a quelle che militano a Ovest. In primis una temeraria Boston, della serie ricorderemo penso solo l’infortunio di Love, poi una Chicago che ha impensierito solo parzialmente i Cavs (le uniche due sconfitte dei PO di Cleveland sono state prodotte dai Bulls) e, infine, quello che rimaneva degli Atlanta Hawks la cui eliminazione tonda tonda non toglie loro il merito di aver disputato una regular season di tutto rispetto.
I Warriors si sono dimostrati una corazzata, una macchina da guerra con una profondità pazzesca. In primis il rotondo 4-0 rifilato ai Pelicans (AD23, questa lega sarà tua molto molto presto) poi il trionfo su una Memphis che, seppur acciaccata e con la grande assenza di Conley, è certamente una delle squadre più dure e fisiche di tutta la lega e, infine, 4-1 al Barba. 
Percorsi diversi, avversari diversi ma le due strade portano alle Finals NBA dove NULLA è scontato.

Stefano: Il cammino delle due franchigie é lo specchio delle due Conference: i Warriors sono passati attraverso le forche caudine di Pelicans, Grizzlies e Rockets mentre i Cavs hanno affrontato dei non irresistibili Celtics, una versione incompleta dei Bulls e degli Hawks senza un vero leader. Il combined dei due team (24-5) mostra ad ogni modo il valore di queste due squadre. Se Curry, nonostante più di una prestazione monstre non ha dovuto innestare le marce alte, LeBron soprattutto con i Bulls ha dovuto mettere mano al suo arsenale.

Dario: Ogni anno ci ritroviamo a parlare di come la squadra finalista a ovest ha dovuto affrontare le peggio cose mentre quella ad est arriva con la pipa in bocca, sbadigliando e perfettamente riposata. Ecco partendo dal presupposto che il divario è sempre ampio tra le conference a questo giro però non è cosi influente secondo me. Infatti Cleveland arriva si in finale eliminando squadre non proprio irresistibili (Boston di Jesus Datome, Chicago con Pau rotto e Atlanta che si sfalda) ma ci arriva in uno stato fisico precario. Kyrie lotta con i suoi problemi fisici e Love è out tutta la stagione. Altro che Big 3 siamo a 1 big e mezzo! Lebron però, questo Lebron quanti big vale esattamente? Inestimabile. Golden State invece arriva carica di entusiasmo e con il solo Klay con qualche problema ma che pare risolto. Il loro ostacolo maggiore era Memphis e se ne sono liberati molto bene nonostante per tipologia potessero metterli in difficoltà, mentre anche con Houston è filato tutto liscio a grande prova dello splendido stato di forma degli uomini di Kerr.

Kyrie Irving

Nelle finali interviene sempre quel “fattore X”, quella cosa magari inaspettata che cambia gli equilibri. Cosa ci sarà in queste finals?

Manuel: Per i californiani il fattore x potrebbe essere Harrison Barnes. Passato in un paio d’anni da futuro MJ a giocatore di rotazione di mediocre livello. Probabilmente il prodotto di North Carolina non è nè l’una nè l’altra cosa. In una serie in cui tutti saranno concentratissimi sui Fratelli Splash lui con un tiro non trascurabile potrebbe far saltare il banco, come si è visto in gara cinque con Houston. Per Cleveland occhio al fattore Tristan Thompson. Il lungo canadese si è rivelato fondamentale nel bloccare la macchina offensiva degli Hawks, ingolfando letteralmente un giocatore come Kyle Korver costretto a reinventarsi addirittura passatore(!). Occhio poi anche a Dellavedova (l’ho scritto davvero?) che fa parte di quel quintetto formato da tiratori e Lebron che con un uso limitato può essere mortifero, chiedere informazioni a Miami che ci ha vinto due titoli.

Niccolò: sembrerà strano ma, tra i fattori determinanti per questa serie, non inserirò né Steph né LBJ. Più che fattori li considero come certezze.
Per me i veri “fattori X” di queste Finals sono più di uno. Il primo sono le due scelte di Cleveland del draft 2011 : Kyre Irving e Tristan Thompson. Il primo, se recupera dai problemi al ginocchio e alla caviglia, può essere in grado di impensierire e non poco i Warriors essendo uno dei pochi esterni che può tener testa all’MVP Steph Curry e, oltretutto, è un giocatore con molti punti nelle mani. Il secondo, Tristan Thompson, è invece la lietissima sorpresa per i Cavs. Sta inanellando prestazioni impensabili e, nel pitturato e a rimbalzo, sarà determinante per le speranze della franchigia dell’Ohio.
Altro fattore determinante è l’assenza del prodotto di UCLA, Kevin Love. Nonostante le continue voci riguardanti suoi malumori, il difficile ambientamento a Cleveland, i problemi ad essere un terzo violino, le prestazioni altalenanti, ecc ecc. Love è senza ombra di dubbio un’assenza dal peso specifico elevatissimo, per svariati motivi.
Anche qui, due cifre sulla regular season, aiuteranno a chiarire un po le idee : 9,7 rimbalzi (migliore di Cleveland), 16,4 punti di media a partita e secondo miglior tiratore da tre di squadra. Inoltre è un giocatore molto funzionale per il gioco di Cleveland : è un ottimo rimbalzista, apre il campo (il 30% dei suoi tiri da tre in stagione arrivano dagli angoli) ed è un realizzatore di primo livello in grado di segnare da svariate posizioni. Non dimentichiamo infine J.R. Smith, può essere un fattore positivo per i Cavs? probabilmente sì, se gioca e crea come in tutti questi Playoff, ma anche no, visto che continuità e solidità mentale non sono senza dubbio il suo marchio di fabbrica.
Per quanto riguarda i Warriors non saprei che dire. Sono completi, atletici, profondi nel roster, hanno un ritmo di gioco elevatissimo e sfiancante per gli avversari, tirano da tre con percentuali surreali e chi più ne ha più ne metta. Interessante sarà vedere come cercheranno di arginare LeBron visto che, seppur consapevole delle buone prestazioni messe in mostra da Barnes, il gap è chiaramente molto alto tra i due. Probabilmente una delle soluzioni sarà la marcatura di Green sul 23 ma aspettiamo gara 1 e avremo tutte le risposte del caso.
Un grattacapo che potrebbe impensierirli sono gli infortuni. Curry ha avuto problemi alla spalla dopo la rovinosa caduta nella serie contro Houston e Thompson salterà quasi certamente gara 1 per colpa di una commozione celebrale riportata in gara 5 sempre contro i Texani. Per entrambi non è assolutamente niente di grave ma sono comunque questioni sulle quali è sempre importante fare particolare attenzione.

K26A7577Stefano: Probabilmente i giocatori che potranno dare un maggiore apporto alle star delle due franchige saranno i due Thompson. “Double T” con la sua garra e la sua capacità di essere un animale da rimbalzo potrà garantire molte seconde possibilità mentre Klay forse ha risparmiato le sue cartucce migliori, dati i playoff non proprio brillantissimi, per l’atto finale. Ciò che però a mio avviso potrà destabilizzare più l’equilibrio saranno le panchine. James, Irving e lo stesso Thompson saranno chiamati agli straordinari, poiché ad eccezione di JR Smith – che se in vena potrà essere ench’egli un fattore – e del “giocatore di culto” Della Vedova la panchina dell’Ohio ha ben poco da offrire, mentre Curry e soci potranno beatamente rifiatare data una second unit composta da Igoudala, Barbosa, Ezeli, il forse rientrante Speights, all’occorrenza Lee e soprattutto Shaun Livingston, quest’ultimo chiamato a riscrivere la sua storia cestistica tristemente non esplosa per via del maledetto infortunio contro Charlotte.

Dario: Per me passerà molto da Draymond Green e Jr Smith. Il primo meritava ampiamente il titolo di miglior difensore della lega e in una serie dove affronti “The chosen one” non può che essere determinante un giocatore cosi che vorrà sicuramente dare continuità alla sua annata clamorosa.
Dall’altra parte c’è Jr Smith, giocatore in grado di diventare una superstar o essere deleterio manco fosse uno scarso qualsiasi. Parliamoci chiaro se Jr entra in scia diventa inarrestabile: Tiro, penetrazioni, punti tutto. Se gira lui può diventare molto dura per Golden State, certo magari tenetelo lontano dai locali per qualche notte, a Cleveland magari la vita notturna non brilla ma a San Francisco qualcosa la trova sicuro direi.

Possibile Mvp delle finals?

Manuel: Non voglio sinceramente che Steph vinca tutto, e lo dico per il suo bene altrimenti alla prima serata grama (e in una squadra non costruita esattamente per lui come questa gli capiterà) gli sarebbe rinfacciato di avere la pancia piena e di essere poco competitivo. Mi gioco Thompson che meriterebbe un riconoscimento per quello che ha fatto. Se dovesse vincere Cleveland quasi sicuramente l’MVP a furor di popolo sarà LBJ. Altri nomi credibili non li vedo con Love fuori gioco (che comunuque non avrebbe dato molto nelle Finals conoscendolo) e Irving a mezzo servizio. E poi in una stagione, forse la prima, in cui James non è stato mai realmente in lizza come MVP della Regular Season non dargli il premio sigrnifcherebbe sfiorare la lesa maestà.

Niccolò: La scelta dell’MVP è certamente connessa a chi alzerà il Larry O’Brien Thorpy e per una questione personale e di simpatia dico LeBron James. Adoro gli uomini in missione come lui, adoro i leader che si prendono la squadra sulle spalle e che trascinano i compagni ad obbiettivi impensabili portandosi addosso carichi di tensione e aspettative immensi. Tutto ciò senza nulla togliere agli Warriors e, in particolare, a Steph Curry che è senza dubbio un campione sia dentro che fuori dal campo.

Stefano: Difficilmente questo premio potrà essere assegnato a giocatori diversi da Curry e James; il primo potrebbe coronare la stagione perfetta e mettere il suo primo anello al dito, il secondo nel 2007 riuscì a portare una banda di derelitti e catafalchi alle finals, ora avrà a disposizione un vero supporting cast, sebbene acciaccato, per provare l’assalto al terzo anello.

Dario: Fare nomi diversi da Steph e Lebron pare davvero difficile. Concordo con Niccolò quando parla di Lebron come uomo in missione, ma è una missione che ha già fatto più di una volta. No ora è il turno di Steph, “The Best Shooter Ever”. Io lo adoro, ha un gioco che mi fa impazzire e si diverte come un pazzo. Ma diciamocelo chiaramente, vogliamo vedere Steph con in braccio il vero MVP: Riley Curry!

Bene, ma alla fine chi vince? Sotto col pronostico

Manuel: Ok, ma allora chi vince? Viviamo nell’epoca dello storytelling e tra le due storie io preferisco quella di Golden State. I californiani hanno costruito una squadra meravigliosa con un’identità, dei leader definiti ma ha trovato quest’anno anche altre varianti al suo gioco grazie alla crescita di Green e a un Bogut finalmente sano. I Cavs sono cresciuti alla distanza, come era lecito aspettarsi, ma restano una squadra con troppe lacune e, al momento, troppo incerottata. Sarebbero potuti diventare dei nuovi Nets ma la presenza del 23 e di un allenatore vero, lì ha portati fin qui ma ora basta. Anche perchè non credo a Cleveland sarebbero pronti a festeggiare un titolo. Insomma, non vincono nulla da tempo immemore. Io 

Stephen Curry

voglio un party californiano con Riley Curry in prima fila in braccio al padre e perciò dico Golden State.

Niccolò : Non sembra esserci storia fin dall’inizio. I Golden State Warriors so

no una macchina quasi perfetta che è riuscita a sbaragliare squadre di primissimo livello in questi Playoff e sono di diritto i super favoriti al titolo NBA. Però, tra Davide e Golia, simpatizzo sempre per Davide e se Davide è interpretato da un predestinato come LeBron non posso che 

sperare in una vittoria Cavs. Pur consapevole di tutti punti di forza degli Warriors e del loro incontestabile ruolo di favorita numero uno. Al cuor non si comanda.
Stefano: La stagione, i rooster, i coach e la situazione infortunati darebbero un pronostico tutto a favore di Golden State ma il line up dei Cavs, soprattutto nella configurazione con due lunghi più LeBron potrebbe dare più di un grattacapo a Kerr. Mozgov é un ottimo rim protector e Thompson é un fattore a rimbalzo paragonabile al Rodman dei tempi d’oro, quindi le fortune di GS potrebbero dipendere dalle percentuali da fuori. In casa Cavs LeBron si troverà di fronte almeno tre marcatori (Barnes, Green e Igoudala),non potendo approfittare quindi del fattore stanchezza. Vado con Golden State per 4 a 2 con un paio di vittorie larghe

Dario: Per me il ruolo di favorita spetta di diritto a Golden State, che si presenta in una situazione migliore dopo una stagione clamorosa. Ma se hai di fronte il Re non è mai semplice e Cleveland ha diversi motivi per ostacolare la corsa dei Warriors, il solito Lebron, ma anche Mozgov sotto canestro e Thompson che dovranno dare più del 100% per rendere possibile il primo anello di Cleveland. In Ohio sognano da tanto questo trofeo ma il mio pronostico va su un altro ragazzo di Akron e per me finirà 4-2 per i californiani. Ma parliamoci chiaro sogno una gara 7 decisa da una tripla di Steph a 1 secondo dalla fine giusto per versare quelle lacrime e guardare il video in loop per i prossimi mesi.

Non ci resta altro che dire: Buone Finals!

Credit Foto: Geoff Alexander, Erik Drost, Nikk_la, Keith Allison