LOS ANGELES – La notte del 15 gennaio era una di quelle date segnate con il circolo rosso sul calendario da inizio stagione, da quando l’NBA aveva reso noto il calendario. Era la notte della sfida tra i Los Angeles Clippers e gli Houston Rockets allo Staples Center, ovvero il ritorno di Chris Paul da ex giocatore in quella che per sei anni era stata la sua ex casa. Assente James Harden per gli uomini allenati da Mike D’Antoni e la solita sfilza di nomi tra le fila dei Clippers: Danilo Gallinari, Patrick Beverley, Austin Rivers e DeAndre Jordan, che si perdeva la seconda sfida consecutiva per una distorsione alla caviglia per la prima volta nella sua carriera.
Giornata di festa negli Stati Uniti per il Martin Luther King Memorial Day e pubblico delle grandi occasioni. La partita, bella ed emozionante, non ha tradito le attese, e si è conclusa con vittoria per i padroni di casa con il punteggio di 113-102. Houston era partita meglio, ma i Clippers avevano trovato presto il modo di difendere il prolifico attacco avversario e di creare gioco, con i soliti Lou Williams (31 punti e 9 assist) e Blake Griffin (29 punti, 10 rimbalzi e 6 assist) a permettere ai Clippers di conquistare una bella ed importante vittoria, che li proietta in zona Playoffs.
Milos Teodosic si è reso protagonista con 4/6 in triple e 6 assist, mentre molto effettivo è risultato anche Wesley Johnson, con 11 punti e 12 rimbalzi. I Clippers di un raggiante Doc Rivers continuano sulla strada di quanto visto ultimatene e che ci aveva confermato anche Danilo Gallinari in persona due giorni fa: un gruppo di giocatori unito che da il meglio di sé: non importa chi c’è e chi non c’è, ormai gli infortuni non si notano neanche più, perché alla fine si gioca in cinque e c’è sempre qualche ragazzo che ci mette l’anima affinché la squadra non soffra per le defezioni.
Il ‘figliol prodigo’ Chris Paul è stato accolto da un mix di applausi e fischi. Per il playmaker ora ai Rockets, migliore dei suoi con 19 punti, 6 rimbalzi e 7 assist, c’è stato un omaggio pubblico durante il quale si è visibilmente commosso. Ma poi quello che conta è vincere… e in campo hanno vinto i Clippers, scatenando le ire di coach D’Antoni e di Trevor Ariza, che entrambi hanno avuto qualcosa di cui discutere con Blake Griffin in campo. La cosa non è finita lì, ma si è protratta anche negli spogliatoi nel post partita, con una “spedizione punitiva” di giocatori di Houston nello spogliatoio dei Clippers, sventata dagli addetti alla sicurezza. Alla fine Doc Rivers e Blake Griffin sprizzavano allegria da tutti i pori in conferenza stampa, consapevoli di aver conquistato una vittoria di importanza vitale che potrebbe cambiare le aspettative in vista della stagione in corso. I Clippers ci sono, e vogliono lottare con i più forti fino alla fine.