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NBA – Curry ritocca il record già suo di triple in regular season

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Wardell Stephen Curry II, il suo nome è sulla bocca di tutti gli appassionati di pallacanestro da ormai qualche anno e non potrebbe essere altrimenti dato il ruolo guida nella miglior squadra della lega (64-15) e le clamorose giocate e la costanza nelle prestazioni che lo candidano prepotentemente al titolo di MVP, ma tutto questo non gli basta, vuole entrare nella storia della NBA e sa come farlo.

Aveva già scritto “Steph Curry presente” nel libro dei record NBA, ma nella notte l’ha ricalcato ancora una volta e con il pennello indelebile: primo a sfondare quota 270 triple in una stagione nel 2012/13 questa notte ha superato se stesso e nella top 5 all-time ora compare ben tre volte, un assoluto predominio.

Negli anni 2000 è Ray Allen a battere il record appartenente a Dennis Scott (267 triple in maglia Orlando Magic nalla stagione ’95-’96) mettendone a segno 269 nel 2005/06 per i Seattle Supersonics, la storia cambia con l’arrivo in NBA del prodotto di Davidson College, capace di metterne 166 alla prima stagione e di superare il record di Allen nella stagione 2012-2013 con 272 triple mandate a bersaglio (su 600 tentativi). 

Ora, nella miglior stagione della sua carriera, nonostante una media leggermente inferiore ai suoi massimi (il 44,2% su 625 tentativi), diventa inevitabile che quella barriera posta due anni fa venga sfondata con tre giornate d’anticipo e che nella notte, in cui mette a referto 45 punti contro Portland, grazie alll’8/13 totale raggiunga quota 276 attirando ancora una volta l’attenzione di tutta la scena americana e mondiale.

Continuando su questa strada (3 triple e mezzo a partita) Steph potrebbe riuscire ad alzare l’asticella al di sopra delle 285 realizzazioni e allora diventerebbe complicatissimo spostare il suo nome dalla cima della lista. 

Nel post partita ha dichiarato di essere entrato in campo cosciente della possibilità di migliorare il suo record ma di non averci pensato rimanendo concentrato sull’importanza del match in prospettiva playoff. Ha però poi ammesso tutta la sua gioia nell’aver battuto un record già suo, definendolo qualcosa di speciale. Parole significative arrivano anche da coach Kerr, rimasto incantato dalle giocate del suo leader tanto da ammettere di non aver mai visto qualità del genere in nessun altro giocatore.