Dopo la presentazione degli sfidanti dei San Antonio Spurs, è giunto il momento di puntare il mirino sui bi-campioni in carica dei Miami Heat, alla ricerca del terzo successo consecutivo.
Si ritorna a dove tutto era finito. Heat e Spurs si riaffronteranno dopo dodici mesi in quello che probabilmente sarà l’epilogo più affascinante di questa annata. San Antonio ha i conti in sospeso con il destino ma Miami ha, come al solito, qualcosa da dimostrare.
I Big Three di Miami vincendo un altro titolo hanno intenzione di fissare nel tempo un nuovo pezzo di storia, vogliono entrare di diritto nel grande libro della NBA e scrivere un capitolo tutto loro, magari collocato di fianco a quello dedicato ai vecchietti terribili che risfideranno in queste Finals.
E se Miami cerca il terzo anello consecutivo, LeBron James punta dritto a un posto nell’olimpo del basket, quel monte Rushmore che più volte gli è stato accostato sebbene la sua carriera è ancora lontana dalla conclusione.
Il cammino degli Heat in questa stagione pare non essere mai davvero iniziato. Tutta la regular season e parte di questi playoff sono sembrati come poche volte accaduto nella storia della NBA mere tappe di passaggio finalizzate a un posto nella sfida conclusiva che apparteneva a loro quasi di diritto. Spazzati i Bobcats, lasciate le briciole ai Nets e superati senza troppi patemi i Pacers nonostante la tanto acclamata assenza del fattore campo. Il fattore campo non sarà dalla parte di coach Spoelstra e dei suoi neanche contro San Antonio, ma ciò non costituirà un fattore dirimente.
Gli Heat infatti non sono i Thunder, nel bene e nel male. La franchigia della Florida per sbaragliare Duncan e soci non potrà più di tanto metterla sul lato atletico, in quanto come gli Spurs è composta da un roster di esperienza. Dalla sua Miami però può vantare una difesa a metà campo tra le più difficili da superare nonché una panchina con il sesto uomo più clutch della Lega (uno che nelle scorse Finals ha riscritto la storia della serie) nonché il miglior settimo uomo (Chris Andersen ndr.). Le geometrie non saranno come quelle di matrice texana ma quando puoi vantare dalla tua il “Prescelto”, uno che può tutto in qualunque momento, uno che può giocare indistintamente in tutti e cinque i ruoli, si deve forzatamente esulare dai semplici concetti di “schemi” o “spaziature”.
Can you beat the Heat? Tra le palme di South Beach sono sicuri di una risposta negativa